30 apr 2012

Scrivere con il pennello,dipingere con la penna

Domenico Fiorentino,pittor


Genius Loci n.10
Annuario del Centro Crawford

Scrivere con il pennello,
dipingere con la penna
Mi fa molto piacere segnalare a tutti i lettori appassionati di pittura
e letteratura che il nuovo "Genius Loci"per essere precisi il decimo
volume dell'Annuario del Centro Studi e Ricerche Francis Marion Crawford è dedicato a due amici della penisola sorrentina scomparsi, la scrittrice Maria Orsini Natale e il pittore Domenico Fiorentino.
Un ritratto originale e accattivante dei due artisti lo firma Antonino De Angelis
su "Surrentum", periodico d'informazione diretto da Antonino Siniscalchi,
che potete trovare in distribuzione gratuita nelle migliori librerie della penisola.
Maria Orsini Natale,scrittore
La prosa ricca e colorata dell'autrice di "Francesca e Nunziata" e la sensibilià che ha dimostrato Fiorentino nel ritrarre il volto degli uomini e delle donne del popolo,quello segnato dalla fatica e dal sale del mare, hanno arricchito per sempre il patrimonio culturale della nostra terra.
di Luigi De Rosa 

Innamorarsi a Sorrento

La bestia nella giungla
di Henry James
Il Sole 24 Ore collana Racconti d'autore
pagine 80 Garzanti ,1984

"Ci sto pensando,ma...no,ci rinuncio.Eppure ricordo quel giorno di Sorrento."
"A questo punto,non credo che voi possiate ricordare,"disse dopo un attimo May Bartram; " e non sono neppure sicura se io debba desiderarlo.E' terribile riportare una persona indietro a ciò che era dieci anni prima..."

"Che cosa accadde quel giorno a Sorrento?" Si chiese disperato John Marcher.

John Marcher e May Bartram si ritrovano a distanza di dieci anni in un gruppo di turisti nell'antica tenuta di Weatherend.
Presto lasciano le rispettive comitive di amici all'incanto delle ampie e magnifiche sale dell'elegante edificio patrizio arredate con quadri e oggetti preziosi e si attardano,in una delle sale, conversando dei vecchi tempi.
La curiosità di John è stimolata dai ricordi di May che rammenta dettagliatamente un loro viaggio in Italia di alcuni anni prima,viaggio che John,al contrario della donna, ricorda vagamente.
La confusione diventa ossessione quando la ragazza insinua che durante una gita in barca a Sorrento fra i due sia accaduto qualcosa di importante di cui John sembra non serbare memoria.
"The beast in the jungle" è considerato uno degli scritti  migliori della maturità dello scrittore newyorchese Hanry James, autore ,tanto per citare i primi due romanzi che mi vengono in mente, di "Ritratto di Signora" (1880) e "I Bostoniani"(1886) capolavori della Letteratura Inglese dell'Ottocento. Questo racconto ristampato dal Sole 24 Ore nella collana "Racconti d'autore"
è un 'analisi acuta, spietata, mai banale dei sentimenti che legano un uomo ed una donna. Ci sono uomini, ma lo stesso discorso credo si possa fare senza tema di smentite per il gentil sesso, che aspettano l'evento straordinario che sancisca una svolta nella propria vita, questa aspettativa spesso si trasforma in una sterile attesa.Per Marcher, l'amore deve essere un evento straordinario,inaspettato, l'agguato di una bestia nella giungla, ma nel suo caso la bestia finirà per ferirlo senza ucciderlo e quest'esperienza si rivelerà più dolorosa della morte.

di Luigi De Rosa
Il mare di Sorrento di Ciro Ruggiero

27 apr 2012

Il bacolo del Vescovo di Sorrento

Pastorale d'argento,XIV sec. Sorrento
La ferula del Vescovo di Sorrento
Storia di re ,regine e saraceni

In questi giorni Sorrento celebra la nomina del nuovo Vescovo Mons.Francesco Alfano che succede a Mons. Felice Cece in tale occasione mi piace ricordare che nella Cattedrale di Sorrento è conservato un cimelio storico di altissimo valore artistico e culturale che gli stessi Sorrentini ignorano anche perchè è adoperato solo in particolari cerimonie e chissà se proprio sabato 28 aprile 2012 il nuovo prelato non festeggi il "possesso canonico" con l'antichissima ferula o bacolo degli Arcivescovi di Sorrento.
Mons.Francesco Alfano
Si tratta di un bastone costituito da una canna d'argento dorata composta da svariati elementi infilati su  un'anima di legno e decorata lungo tutta la sua altezza da otto nodi esagonali che separano settori con losanghe sbalzate raffiguranti fiordalisi  riportanti gli emblemi araldici in niello dei vescovi che lo hanno posseduto.

La canna è lunga 190cm, il castello 10 cm, il riccio 18 cm.
Sulla canna c'è il cosiddetto "castello",raffigurante un piccolo tempietto gotico con finestre a traforo,guglie e contrafforti, il bacolo poi attraverso rami e fogliami stilizzati protende nel riccio dove all'interno fa bella mostra un gruppo scultoreo composto da due figure che siedono una dinanzi all'altra, secondo  Angelo Lipinsky, uno dei più autorevoli esperti che hanno avuto modo di studiare la ferula, le due figure simbolizzano l'Ecclesia e il Salvatore.
Cattedrale di Sorrento
Questo bacolo ha un'origine antichissima ,lo studioso Pasquale Ferraiuolo sostiene che fu donato all'Arcivescovo Matteo di Capua nel 1320, attraverso una serie di designazioni testamentarie passò dalle mani di Re Roberto I ,il Savio, a Carlo II nel 1328.Nel 1399 la principessa Giovanna di Durazzo lo donò all'Arcivescovo Roberto Brancia in qualità di testimone di nozze. Giovanna aveva convinto Guglielmo d'Austria,il Re, a celebrare il proprio matrimonio a Sorrento, città di cui era innamorata.
Ma i Sorrentini e coloro che amano le opere d'arte devono essere grati soprattutto ad un giovane arcidiacono  di nome  Giovanni Ammonese  se ancor oggi possono godere della bellezza di quest'oggetto.Fu infatti Giovanni che durante la disastrosa invasione turca del 1558, riuscì a nascondere il bacolo con altri oggetti preziosi e a trasferirlo nel Monastero dei SS Severino e Sossio a Napoli nelle mani del Vescovo Giulio Pavesi.
La ferula degli arcivescovi di Sorrento è giunta a noi intera,delle altre rare ferule italiane risalenti al medioevo generalmente è sopravvissuto solo il riccio, il bacolo di Sorrento, cosa che ha del miracoloso, è integro anche se presenta alcune saldature,dovute ad un restauro finanziato dal Vescovo Giulio Pavesi come testimoniano le due iscrizioni presenti sul primo e quarto nodo, evidentemente il buon Ammonese durante la fuga spezzò la ferula alla base del riccio.

 Se desiderate approfondire la conoscenza di quest'opera d'arte Vi consiglio il saggio di Loredana Rosina "La ferula degli Arcivescovi di Sorrento" contenuto nella rivista "La terra delle Sirene n°30" per le edizioni Centro Studi e Ricerche Bartolomeo Capasso.

a cura di Luigi De Rosa
 

26 apr 2012

La Geografia mitica


Sesdekzorcoj

Sesdekzorcoj
di Donato Bella
illustrazioni di Gaetano Rancatore
pagine 142 € 12,00 Bruno Mansi Edizioni - Ravello
(disponibile in libreria)

Che cosa vuol dire sesdekzorcoj ? E' una parola composta da "sesdek" ,sessanta, ed "ekzorcoj",esorcismi, dunque sessanta esorcismi. L'autore ci spiega che si tratta di una parola che appartiene a quella meravigliosa lingua inventata chiamata "Esperanto" che avrebbe dovuto unire, accomunare, questa scelta la dice lunga sullo spirito con il quale sono stati scritti questi sessanta racconti. Le due parole sono unite con un gioco che gli enigmisti chiamano "lucchetto" e di lucchetti sono costituiti i titoli dei racconti.
A questo punto vi starete chiedendo, prima di dedicarvi alla lettura di questa raccolta originale,colta e intrigante il ruolo svolto dagli esorcismi e ancora una volta Donato Bella ci viene in aiuto nella prefazione spiegandoci che ha voluto scrivere sessanta "preghiere laiche" con l'intento di esorcizzare gli aspetti dolorosi e tragici della vita.
I micro racconti di Donato Bella analizzano svariati aspetti dell'intricata esistenza umana,dal mistero che circondava l'Aptocalter monoscritto dell'anno mille che conteneva quadrati magici ai numeri del diavolo 666 e altri malefici,dalla tragedia dell'11 settembre alla morte di Neda ragazza assassinata a Teheran il 20 giugno del 2009,riflessioni sull'opera di antifascisti come il poeta Radovan Ivsic alla teoria delle stringhe del fisico Leonard Susskind, non rinunciando mai al gioco matematico ed enigmistico che rende originali e argute le sue riflessioni arricchite dalla matita di Gaetano Rancatore che già con "Le parole del silenzio" di Michele Prisco aveva dato prova di fantasioso e intuitivo "traduttore" di parole in immagini artistiche.

di Luigi De Rosa
"M.Rozaria" di G.Rancatore,inchiostro su carta cm24x33


Sono venuto a portare il fuoco

Buongiorno vita
di Gennaro Matino
Dalai pagine 190 € 12,00
(disponibile in libreria)

"Un incendio di significato è possibile 
quando la fede di un solo uomo è capace 
di dare risposte sorprendenti 
alle domande della storia".
di Gennaro Matino
"Sono venuto a portare il fuoco sulla terra;
e come vorrei che fosse già acceso!"
(Lc 12,49)

24 apr 2012

Morire di calcio


L'ultima partita
di Giulio Mola
Controcorrente pagine 333 € 17,80
(in libreria con 15% di sconto)

Introduzione di Gianluca Vialli

La drammatica vicenda di Piermario Morosini agita in tutti noi inquietanti sospetti,in mente abbiamo domande insopprimibili:
com'è possibile morire di "calcio" ad una così giovane età,apparentemente in piena salute?,
perchè sempre più spesso ,in tutto il mondo, assistiamo al crollo di atleti durante l'evento sportivo?, c'è qualcosa che non va nel mondo sportivo, nel modo di allenarsi?,nel tipo di integratori adottati?
Gli atleti sono veramente spremuti come limoni e sacrificati sull'altare del dio denaro come sempre?
Questo libro rappresenta una delle più approfondite inchieste condotte
in Italia su malattie e decessi sospetti nel gioco più bello del mondo.

a cura di Luigi De Rosa

Ausmerzen

Ausmerzen
di Marco Paolini
Vite indegne di essere vissute
Einaudi  pagine 175 € 12,00

"Ausmerzen ha un suono dolce e un'origine popolare.
E' una parola di pastori,sa di terra, ne senti  l'odore.
Ha un suono dolce ma significa qualcosa di duro,che va fatto a marzo.
Prima della transumanza ,gli agnelli,le pecore che non reggono la marcia
vanno soppressi."

Alla fine del secolo scorso i dottori dell'Eugenetica presero due strade, gli inglesi
la chiamarono to eradicate illness (sradicare la malattia), i tedeschi ausmerzen (sopprimere i deboli).

Questa è la storia di uno sterminio chiamato Aktion T4
T 4 sta per Tiergartenstrasse n.4, via del Giardino zoologico n.4 Berlino
Durante Aktion Tvennero massacrati e i loro corpi passati nel camino,
trecentomila esseri umani classificati come "vite indegne di essere vissute". 
Indegni di vivere:Zingari,Ebrei,Omosessuali,Antinazisti...l'elenco potrebbe essere riempito all'infinito
perchè infinita è anche la miseria di certi "uomini" che troveranno sempre qualcuno da giudicare
indegno di vivere.

a cura di Luigi De Rosa

Il poeta che cadde fra le stelle

Cècar Vallejo,poeta
Se sopravvive la parola
di Cècar Abraham Vallejo
nella collana "Un secolo di Poesia"
del Corriere della Sera introduzione di Antonio Melis


Caduta tra due stelle
(...)Amato sia
chi ha fame o sete , ma non ha
fame che sazi tutta la sua sete,
sete che sazi tutta la sua fame.(...)

Amato sia il bambino che cade e ancora piange,
e l'uomo che è caduto e più non piange.(...)

Oggi in libreria c'è il Corriere della Sera  che vi offre una raccolta di poesie
speciali quelle scritte da Cècar Vallejo, poeta peruviano venuto a morire
in Spagna nel 1937 perchè se si è poeti, non si può rimanere indifferenti
allo stupro della Libertà perpretato dei fascisti.
di Luigi De Rosa

21 apr 2012

Gli ippopotami nani della Liberia

Il bambino che collezionava le parole
di Juan Pablo Villalobos
Einaudi pagine 77 € 10,00


Toghtli è un bambino messicano orfano di madre che vive in un grande palazzo,
con lui ci sono il padre Yolcaut che gli insegna a comportarsi da uomo e non da finocchio:patetico, e Masatzin il suo maestro personale che gli insegna a leggere e scrivere, la storia e la geografia: nefasto.
Toghtli è solo nel grande palazzo dove nessuno può entrare perchè due energumeni al soldo di Yolcaut, Mitzli e Chichikuali praticano degli orifizi dolorosi con le loro colt a chiunque non sia il benvenuto:nefasto.
Toghtli non può conversare con nessuno tranne che con suo padre e il suo maestro Mazatzin. giacchè il resto dei dipendenti del palazzo o è muto, o preferisce farsi passare per muto o è un cadavere e questi ultimi non parlano:patetici.
La sera prima di addormentarsi legge il dizionario, è affascinato dalle parole:patetico.
Toghtli ama guradare i film giapponesi sui samurai,un giorno anche lui sarà un samurai e si chiamerà Usagi:patetico.Colleziona cappelli, di tutti i tipi e di tutte le fogge, l'unico paese che ha visitato è stato la Francia e dei Francesi ha grande stima (nefasto,questo lo dico io) giacchè hanno imparato a tagliare la testa ai sovrani,con efficienza ed efficacia: non rovinano le corone, non sporcano e raccolgono nei cesti le teste mozzate, sono senza dubbio più civili dei Messicani che con i machete ci mettono assai più tempo a tagliare una testa:nefasto.
Nel palazzo il resto delle stanze è occupato da: un leone,due tigri, vari pappagalli, una Beretta ,una Browning,una colt,una Smith & Wesson, un bazooka, un AK-47,un M-16 e alcuni Uzi israeliani:nefasto.
Un giorno a Toghtli viene un irrinunciabile desiderio e chiede a Yolcaut come regalo due ippopotami nani della Liberia.Il padre che è abituato a soddisfare tutti i desideri del suo unico figlio, vista anche la brutta aria che tira per il Cartello, decide di partire per la Liberia alla ricerca degli ippopotami:patetico.
"Il bambino che collezionava parole" è un romanzo originale e toccante; un bambino abbandonato a se stesso, fuori dal mondo, al quale nessuno ha insegnato cos'è bene e cos'è male, perchè a nessuno degli adulti che lo circondano alla fine importa, scopre grazie a degli ippopotami nani della Liberia, che piangere,ma soprattutto scoprire i sentimenti è la cosa migliore che la vita ti possa donare: patetico.
Patetico?

di Luigi De Rosa

20 apr 2012

Diporto Nautico e Sicurezza in Mare

ing.Enzo De Pasquale
Sabato 21 aprile 2012 ore 9.30
Sala Conferenze  - Biblioteca Comunale di Piano di Sorrento:
 




Diporto Nautico e Sicurezza in Mare

La nostra Associazione, assieme a tante altre, con molto piacere ha accettato di collaborare all'iniziativa, che ha tra i promotori l'ing Enzo De Pasquale.
Giriamo l'invito a tutti i soci e agli amici che seguono con attenzione tutto ciò che è legato alla navigazione.


Mangia che dimagrisci

Mangia che dimagrisci
di Filippo Ongaro
Piemme pagine 270 € 15,50

Oggi mi metto a dieta, sicuro, sono deciso, non ci sono scuse che reggano,
farò la fame,dimagrirò, farò fuori dieci chili in poco tempo!Farò la mare monti!
 Sicuro! Deciso!
Maledizione!, perchè hai cucinato i ravioli? Lo sai , mi piacciono, è un vero peccato
adesso mi tocca mangiarli mica li getto via!
Va bene, la dieta la comincio domani, no...no domani è domenica c'è il dolce.
Sai che c'è sto tempo brutto, non smette mai di piovere, una fetta di salame e un bicchiere
di vino...
 Filippo Ongaro,medico degli astronauti presso l'ESA,collaboratore di Radio 24 e Il Fatto Quotidiano,spiega come imboccare la strada giusta per stare bene,niente diete figlie del
marketing, nè bacchette magiche, semplicità, buona volontà, consigli medici e ricette,sì
perchè per dimagrire c'è un'unica soluzione: mangiare.
di Luigi De Rosa

19 apr 2012

Laura Celentano...O capitano!Mio capitano!

Professoressa Laura Celentano
O capitano! Mio capitano!
Quanti di noi ,ragazzini in cerca di risposte alle tante domande che durante l'adolescenza assillano la mente e tormentano il sonno prima degli esami, avrebbero voluto un "Capitano" invece di un semplice professore fra i banchi di scuola; di quelli come il mitico prof. John Keating (interpretato da Robin Williams nel film "l'Attimo fuggente,1989" ) che ti spingono a scoprire e coltivare il tuo talento senza paura,ad aprire il cuore alla Cultura e gettare alle ortiche il nozionismo sterile, che ti incoraggiano anche e soprattutto quando il mare è in tempesta a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Per me la professoressa Laura Celentano è stato questo, un capitano, il suo armatore Antonio Garzya, il suo mare la Letteratura Greca e Latina che, con un legno inaffondabile,fatto di meravigliosa testardaggine , indistruttibile volontà, inesauribile passione,ha solcato fino a quando,il 10 luglio di dieci anni fa, il mare si è trasformato in cielo.
La professoressa Laura Celentano che ci fosse bel tempo o tempesta,state pur certi che l'avreste trovata sempre lì, sul ponte di comando a fare il suo dovere, al posto della ruota del timone aveva il "Rocci" , tracciava rotte e punti nave su quella caotica carta nautica che era e che è la scuola italiana eternamente precaria,senza tentennamenti. I suoi porti:Archiloco,Saffo,Omero,Erodoto,Tucidide etc etc venivano sempre raggiunti con disarmante semplicità,ma ciò che più mi piace ricordare di questo "Capitano" è che non ti avrebbe mai abbandonato, che fossi stato un genio o "un asino d'oro", "un mozzo o il suo primo ufficiale, tu eri un suo alunno, un alunno di Laura Celentano!, e per te avrebbe combattuto agli esami,davanti a qualsiasi commissione decisa a dare a Cesare quello che era di Cesare.
Per questo leggere sul Mattino di Napoli in questi giorni che un gruppo di suoi alunni si sta battendo perchè una strada di Meta ,la sua città,la sede del suo Liceo il "Publio Virgilio Marone" possa fregiarsi del suo nome, è una nobile iniziativa che va pubblicizzata e promossa. Il sindaco, dottor Paolo Trapani e i suoi assessori,leggo,hanno accolto con interesse questa proposta. Aspetteremo dunque con fiducia che a luglio quando cadrà il decimo anniversario della sua scomparsa Meta, città di uomini di mare, abbia nella sua toponomastica, il nome di un nuovo "Capitano": Laura Celentano.
di Luigi De Rosa
Io sono scudiero di Enialio
signore,e conosco il dono amabile delle Muse
Archiloco

17 apr 2012

Un gatto per tutti i bambini

Gattosacco
Conigli geometrigli
Conigli geometrigli
Illustrazioni e testo di Carlos Pambianchi
€ 15,00 Edizioni con-fine

Gattosacco è il nome di un simpatico micione, guascone e impertinente, protagonista di favole divertenti per bambini.
Il gattaccio è imprendibile per cacciatori d'ogni paese e di comprovata esperienza, i loro archibugi sono inutili canne fumanti e i loro cagnacci trovano nel Gattosacco , incredibile a dirsi, un amico sincero.
In questa seconda avventura il Gattosacco scopre , grazie ad una simpatica tribù di conigli "geometrigli", i segreti delle figure geometriche e di un signore di nome Greco e di cognome Pi.
Le illustrazioni di Carlos Pambianchi dalle linee morbide, i tratti marcati e i colori vivaci sono decisamente accattivanti per bambini ed adulti, sono espressione di un percorso artistico che ,a mio parere, si avvicina alla qualità per esempio della "Pimpa" del grande Francesco Tullio Altan e ben si distinguono per originalità da altri prodotti che oggi hanno invaso il nostro mercato , mi viene in mente l'inglese "Peppa Pig" della coppia Neville Astley e Mark Baker dai disegni decisamente stilizzati, efficaci visto il successo fra i bambini, ma di una qualità, mi permetto di dire inferiore.
di Luigi De Rosa
 


Preghiera di Ungaretti

Giuseppe Ungaretti,poeta
Preghiera
di Giuseppe Ungaretti

Quando mi desterò
dal barbaglio della promiscuità
in una limpida e attonita sfera

Quando il mio peso mi sarà leggero.

Il naufragio concedimi Signore
di quel giovane giorno al primo grido.


da "L'allegria - La Terra Promessa - Il taccuino del Vecchio Ungà"
di Giuseppe Ungaretti
edizioni Correre della Sera,collana Un secolo di Poesia
a cura di Daniele Piccini,proprietà letteraria Arnoldo Mondadori Editore 1969.

16 apr 2012

"ciò che siede davanti alla porta dei miei sensi..."


La Bellezza
di Pasquale Irolla

Franco Di Mauro Editore pagine 188 € 10,00

Foto di Giuseppe Coppola
Illustrazioni di Pasquale Cipolletta
Post fazione di Fabrizio d'Esposito

"ciò che siede davanti alla porta dei miei sensi..."
Sant'Agostino

Pensate a passeggiate di fine luglio in luoghi ameni della Penisola Sorrentina,come Colle San Costanzo o Santa Maria al Castello,dove il costone tufaceo giallo oro sembra la pennellata di un pittore che serve a dividere, nel quadro, il cielo dal mare altrimenti indistinguibili, immaginate  di riposare sotto il pergolato di Ville storiche come Villa Angelina e Villa Eliana a Massa Lubrense o Villa Rossella a Piano di Sorrento, seduti lontani dal chiasso caotico della vita cittadina, lasciate che antiche,profonde riflessioni prendino il posto di preoccupazioni, scadenze, Btp in calo e spead in ascesa. Se vi parlo di Sant'Agostino, di San Tommaso d'Aquino e del concetto di bellezza vi accorgerete durante l'ascolto che siamo noi , impantanati in artificiose preoccupazioni,conquistati dai falsi idoli della società globalizzata, ad essere fuori dal mondo.Don Pasquale Irolla raccoglie in questo testo le riflessioni di un'estate sulla bellezza, quella che conquista e ammalia, quella che folgora, quella che ferisce, quella fragile,quella che finisce,quella sublime, quella che ci chiama.
Anche la musica non solo la vista racconta questo mistero "La danza degli spiriti" di Christoph Willibald Gluck,lo Studio 17 in mi minore di Fernando Sor,la Chanson triste di Tchaikovsky sono le colonne sonore che fanno da spunto di riflessione alla bellazza immaginifica:la Gloria di Dio, questo "volto nascosto" che solo il Cristo ci svela.
Infine un testo sulla bellezza non poteva ignorare l'Amore, ancora una volta è Sant'Agostino a darci il giusto consiglio "Nella misura in cui l'amore cresce in te,cresce anche la tua bellezza,poichè l'amore è la bellezza dell'anima", di nuovo Don Pasquale Irolla,questa volta nella cornice dell'elegante terrazza di Villa Murat dalla quale molti anni addietro Gioacchino,il Re, guardava accigliato gli odiati Inglesi godersi Capri, ci invita ad ascoltare altre musiche: "Malìa" di Francesco Paolo Tosti, "Someone to watch over me" di George  Gershwin e "Dicitencello Vuje" del napoletano Enzo Fusco, questi capolavori sono lo spunto per riflessioni  su quel mistero che dalla notte dei tempi fa da collante alle due metà della mela :l'amore.Un piccolo saggio acuto ed elegante.

di Luigi De Rosa

(nella foto in alto di Giuseppe Coppola "Photo 105" Don Pasquale Irolla )

I colori del Sè


Tutti i colori del mondo
di Giovanni Montanari
feltrinelli pagine 138 € 14,00


A Gheel in Belgio nel 1864 venivano ospitati da ogni famiglia dei matti.
Si trattava di un'antica tradizione legata alla drammatica vicenda della “principessa-santa” Dimfna alla quale era consacrata la chiesetta
del paesino. Quest'adolescente fuggì dalle braccia del padre, un nobile irlandese, che, accecato dal dolore per la morte della bellissima moglie, desiderava congiungersi carnalmente alla figlia che,crescendo, ne era diventata la copia perfetta. La principessa Dimfna pur di non consumare quest'assurdo incesto, di fronte alla pazzia del padre,grazie all'aiuto di un prete aveva lasciato l'Irlanda e si era rifugiata a Gheel dove però il padre era riuscito a scovarla e,dopo l'ennesimo rifiuto,a ucciderla decapitandola. Da allora era diventata,per tutti i Cristiani, la protettrice dei matti.
In questo paesino giunse un disorientato Vincent Van Gogh che, vagabondando per la Campine belga,dopo un alterco col fratello Theo, per pura casualità si era trovato di fronte alla casa dei Vanheim,una delle famiglie di Gheel deputate ad ospitare alienati, questi ultimi, cadendo in un “qui pro quo”, (credevano fosse il matto inviato dalla struttura sanitaria statale che invece a causa di un incidente occorso alla carrozza sulla quale viaggiava era rimasto nel manicomio)lo ospitano . Del geniale pittore s’innamora perdutamente Teresa Senzasogni,ragazza intelligente e giudiziosa,ospite anch'essa dei Vanheim, figlia di una poco di buono  morta pazza che però il medico del paese,il dottor Shepper, in accordo con i Vanheim aveva “adottato” e fatto passare per matta per poterla tenere a Gheel e risparmiarle lo squallore di un orfanotrofio.

Van Gogh però,ospite abusivo della famiglia Vanheim, continuava a vivere in un mondo tutto suo, dove non sembrava trovare posto l’amore, tantomeno qualche interesse per la piccola Teresa che, come ogni donna innamorata,invece  non si era data per vinta ed alla fine aveva scoperto come comunicare con quell'uomo tenebroso dai capelli rossi:attraveso i colori,quelli del cielo,della natura,che il pittore catturava con i suoi pennelli.
Fin qui sembrerebbe una storia interessante che descrive con garbo e sensibilità un amore struggente ma non corrisposto, proseguendo però nella lettura scoprirete che sono molti i segreti dei protagonisti di questa vicenda più intricata e accattivante di quanto possiate credere. 

I Segreti sono legati a quella costruzione straordinaria del Sé che noi sinteticamente chiamiamo:identità.
Dunque, chi se non Van Gogh, che con i sui 43 autoritratti ha cercato tutta la vita se stesso,poteva farci da guida in questo labirinto metafisico?
di Luigi De Rosa

14 apr 2012

Don Vincenzo Simeoli,noce e pane,pasto di Re!

Don Vincenzo Simeoli




La noce sorrentina
(Noce e Pane, pasto da Sovrane!)
di Don Vincenzo Simeoli
La Pergamena Editore pagine 50
Genere Saggio Breve

...fare memoria grata del passato,
a vivere con passione il presente,
ad aprirci con fiducia al futuro..."
(Giovanni Paolo II ,Nuovo Millennio Inuente)

La passione di Don Vincenzo Simeoli per la sua terra e per lo studio delle antiche tradizioni è nota a tutti noi, da anni leggiamo i suoi studi e libri sull'antica lavorazione delle noci come su quella dei bachi da seta in Penisola Sorrentina. Per certi aspetti è l'erede di Gaetano Amalfi, grazie ai suoi scritti quanti antichi riti e tradizioni della Piana sorrentina sarebbero andati persi? Oggi 14 aprile a Capri si festeggiano i suoi 25 anni di sacerdozio, ma è dalle due costiere quella amalfitana e quella sorrentina che spero gli giunga l'abbraccio più caloroso.
Dalla mia libreria personale ho recuperato questo vecchio testo sulle noci dove accanto a note storiche e mitologiche, il sacerdote non perde occasione per erudirci su tutte le nozioni scientifiche che riguardano la noce e il noce, la botanica, la cura, la raccolta, tutte le tipologie di noce, la loro distinzione,le proprietà organolettiche e quelle nutrizionali, l'uso nella medicina per combattere il colesterolo, le malattie cardiache,il diabete.
Don Vincenzo  non dimentica i pregi del legno, il tipo di taglio,le parti nobili come la radica e le parti meno pregiate, i maestri che hanno reso questo nobile albero famoso in tutto il mondo con l'uso dello stesso nella tarsia, nella fabbricazione di mobili di sofisticata fattura e, perché no, anche di bellissime bare destinate ad accogliere il sonno eterno dei Re. Fra le notizie rubricate nel testo mi piace raccontarvi quella di Sant'Agostino e la noce, "fiaba"di quelle che fanno pensare oltre che divertire.

Quella sera Agostino, ad ora tarda, decise di rompere gli indugi e tornare a casa, salutò l'amico Simpliciano e s'incamminò lungo un sentiero erboso. I suoi pensieri erano tutti presi dal mistero del Cristo e dalla nostalgia di Monica, la vecchia madre rimasta in Algeria a Tagaste, da sempre la sua luce nella notte buia.
D'improvviso la pioggerellina che aveva accompagnato il suo cammino si trasformò in un violento acquazzone. Agostino si guardò intorno e, visto un noce, ricordandosi dei racconti dei contadini che dicevano di quest'albero che era immune ai fulmini, vi si riparò. La mattina seguente fu svegliato dal tiepido calore dei raggi del sole che penetravano il fogliame e illuminavano in centinaia di fasci la terra ai piedi del fusto. Sul mantello, che aveva adoperato per ripararsi, c'erano decine di noci. Prese quei frutti che gli amici italiani gli avevano insegnato a gustare e li dispose davanti a sè; sarebbero stati la sua colazione. Cominciò con fatica a togliere il mallo, poi con forza ruppe il guscio per assaporare avidamente il tenero gheriglio e fu allora che per quelle geniali associazioni involontarie con le quali talvolta  la nostra mente ci sorprende,quasi a volersi prendere gioco di noi, in momenti e posti inusuali,venne a capo dei dubbi teologici che per mesi l'avevano assillato. Guardò il mallo verde, indicava la carne "il vero uomo" che ha provato l'amarezza della passione; il seme (gheriglio) la dolce interiorità della divinità,"il vero Dio" che elargisce nutrimento e rende possibile la luce per mezzo del suo olio "Spirito Santo"; infine il guscio, il legno della croce. Così una piccola noce svelò a Sant'Agostino uno dei fondamenti di quella che sarebbe stata la sua Teologia.

di Luigi De Rosa

12 apr 2012

E finalmente il mare!


Le alghe di Posillipo
di Giovanna Mozzillo
Edizioni La Conchiglia
pagine 124 € 13,00
 
 
"Sotto la masseria il sentiero si faceva scosceso.C'erano ancora terrazzi di pomidori,ma più stretti e dirupati,e olivi,e fichi d'India,e schieramenti di canne.Noi ne prelevavamo qualcuna:divenivano lance per le battaglie.E c'era ancora odore di campagna,di terra tiepida,di concime,ma insieme arrivava anche odore di mare,di sale e di alga secca.Io mi ubriacavo di quella mescolanza di odori.Poi cominciava la roccia,punteggiata di ciuffi di ginestra,di cespi di capperi,di pennacchi di finocchietto.C'era ogni tanto uno scalino,appena abbozzato,che si faceva fatica a distinguerlo.(...)
E finalmente il mare!
"

 
Ho voluto citare questo passo tratto dal libro della Mozzillo, ma molti altri ve ne avrei potuto portare ad esempio, perchè non sarebbe bastato dirvi che la lettura di questo romanzo è una specie di trekking letterario attraveso luoghi della Penisola Sorrentina e di Napoli che realmente ammaliano. La protagonista del romanzo ,una bambina sfollata insieme alla madre professoressa nella cittadina di Gragnano durante il secondo conflitto mondiale, racconta la sua infanzia e la sua adolescenza trascorsa fra i Monti Lattari e Napoli,non la metropoli chiassosa e imbrattata di immondizia dei nostri giorni,ma quella intrigante post bellica,fatta di un popolo che ha voglia di rinascere,come begonie che dopo il temporale ricoprono l'intero perimetro del giardino colorando di un verde intenso il ritorno alla normalità. Durante tutto il romanzo protagonisti silenti sono i giardini,i boschi,le radure,le spiagge che "affatturano" per bellezza la protagonista e noi lettori così come incantano le storie che l'autrice narra su tutte quelle della famiglia Diaz che in un albergo si barrica in camera per resistere ai Nazisti nell'indifferenza abietta degli altri ospiti non ebrei e nella stessa indifferenza vengono alla fine catturati e...non si sa neanche se poi vengano fucilati,impiccati, deportati,in fondo che importa? Erano solo gente che occupava una stanza.
E ancora mi piace segnalarvi la storia d'amore di Lia e Angelo Antonio, la stiratrice e il saponaro, l'eterna Penelope che attende Ulisse, sempre fedele, pronta ad uccidere le rivali, pronta ad amarlo e ad accudirlo anche se dalla lontana America, o dalla lontana Australia torna , come Ulisse da Troia, più vecchio,più povero e più "struppiato".

di Luigi De Rosa

11 apr 2012

Costa Concordia,il libro

Concordia 
Cronaca di una tragedia annunciata
pagine 94 € 9,90 edizioni Centoautori

Il 13 gennaio 2012, dopo l'apertura di una falla nella carena poppiera - il che farebbe supporre che la nave era stata già posizionata a dritta per evitare l'impatto con il famoso scoglio - la manovra di calare
le ancore per far virare la nave di centottanta gradi ,nonostante la sala macchina allagata e i motori fuori uso, sfruttando l'abbrivio in modo da accostarla alla riva ed evitare che affondasse in acque profonde, se confermata, sarebbe una manovra degna di un marinaio dotato di ottimi riflessi.Non sono un lupo di mare, ho ascoltato queste considerazioni sulla manovra che quella sera fece il comandante Francesco Schettino, da marittimi con anni di navigazione alle spalle e la faccio mia perchè prima di tutto ritengo che bisogna essere obiettivi nei giudizi,le offese gratuite e le battute da avanspettacolo non servono a niente e fanno male all'intero comparto marittimo italiano, il signor Schettino sarà giudicato dalla magistratura che renderà giustizia alle vittime e comminarà le giuste pene. Sfogliando il libro di Gino Barbieri ,giornalista ischitano che da anni scrive e si occupa di Gente di Mare, mi ha colpito il volto sorridente della piccola Dayana Arlotti, la più piccola delle 32 vittime, a lei sono stati negati per sempre i sogni e le speranze, non giocherà più,non correrà più,non abbraccerà più il padre e la madre, non potrà mai essere a sua volta donna e madre,perchè? Per una manovra scellerata?, per superficialità?,Per sfortuna?, disgrazia o tragica fatalità?
Il libro di Gino Barbieri è uno strumento utile per chiarirsi le idee su quello che accadde quella maledetta sera, lontano dai complotti fantapolitici alla Tom Clancy di certa stampa, il giornalista ischitano ci offre dati, cronache dettagliate, foto, di tutti i protagonisti quelli che sono finiti volenti o nolenti sotto i riflettori e quelli che si sono mossi nell'ombra. Si rubricano dati e carriere di personaggi dal Cap. Schettino al Capitano di Fregata Gregorio De Falco, dalla assistente Domnica Cemortan al commisario Manrico Giampedroni,dalla signora Fabiola Russo, moglie del cap.Schettino a don Gennaro Sparita parroco di Meta, fino agli studenti e ai professori dell'Istituto Nautico "Nino Bixio" scuola storica di Piano di Sorrento che ha visto crescere e formarsi sui propri banchi uomini di mare come Achille Lauro e Gianluigi Aponte. 

"Dolore e rabbia,solidarietà e avidità,generosità e vigliaccheria si fondono all'interno di un reportage coinvolgente,che aiuta a svelare molti dei retroscena della notte più tragica vissuta dall'arcipelago toscano".

a cura di Luigi De Rosa

10 apr 2012

Michele Cucuzza,cronaca di un sogno

Il male curabile
di Michele Cucuzza
Rizzoli pagine 228 € 18,00

A 32 anni la moglie è morta di cancro.Alla guida di un pool
di 80 scienziati a Houston,Mauro Ferrari da allora lotta
per sconfiggere il nemico che gliel'ha portata via.
Questa è la storia di un matematico.
Quasta è la storia di un amore
Questa è la storia di un miracolo che solo "ragione e sentimento" possono
far accadere: la sconfitta del cancro.

a cura di Luigi De Rosa

8 apr 2012

Positano, non solo glamour

Alberi
felci rigogliose
ruscelli che si tuffano dalle rocce
sentieri che si arrampicano in alto
fruscii assordanti
 cinguettii dalle musicali promesse
grotte dove si trova rifugio
una cascina dove si trova l'amore: Vali.
Arcobaleni di emozioni
vi apriranno le porte del sogno :
Il Vallone Porto di Positano.
Il mondo di Gianni Menichetti e la sua Vali.
Venite a visitarlo:
i vostri occhi non riusciranno a contenere l'incanto di questo mondo.
di Luigi De Rosa

6 apr 2012

Lunedì in Albis sul Sentiero degli dei

Gaspare Adinolfi,scrittore e naturalista
Per apprezzare il Sentiero degli dei , in Penisola Sorrentina vi consiglio la guida di Gaspare Adinolfi (foto a destra)
"E vvie sulitarie" ,poi scarponi alti che proteggono la caviglia,
giacca impermeabile,magari anti-vento,
cappello con visiera
e...Wislawa Szymborska:

La Vita - è il solo modo
per coprirsi di foglie
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali
(...)
distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;

stare dentro gli eventi
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.
(...)
e almeno una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l'erba
e seguire con gli occhi una scintilla nel vento;

e persistere nel non sapere
qualcosa d'importante.


"Un appunto"di W.Szynborska dalla Gioia di scrivere Adlphi Editore

5 apr 2012

L'antica cucina napoletana e l'elisir di lunga vita


Le "pacche secche" ,la pietanza che allunga la vita

Aprì gli occhi, guardò davanti a sè i ghirigori del soffitto illuminato dai primi raggi di sole, sorrise:era vivo! Lentamente, come la tartaruga che dopo il lungo inverno si disfa a popo a poco del terriccio che la ricopre,allontanò da sè le coperte.Si sedette sulla sponda del letto:"uno, due e...treee", si drizzò e si spinse verso lo scrittoio, c'era una pergamena con su scritto All'illustrissimo Capo dei Servizi di Bocca Vincenzo Corrado, Palazzo Cellammare,sulla Collina delle Mortelle ,Napoli 18 gennaio 1836 seguirono parole che lo commossero e giù la firma del Principe di Francavilla.
Si asciugò le piccole lacrime che si erano andate a nascondere fra le rughe del viso, prese un fazzoletto si soffio il naso,ma gli girò subito la testa, si tenne il collo dolorante: "sta cervicale fetente, oggi però nun m'importa e niente: 'o compleanno mio so Pacche a fungetiello!"
Zitto, zitto prima che la serva e gli altri cuochi si accorgessero della sua "fuga" scese nelle cucine. In una pentola ben nascosta aveva lasciato a mollo nell'acqua le "pacche secche de catozza", radici di broccolo di rapa che secondo "occulti calcoli pitagorici" aveva per un numero segreto di giorni , prima di seminarli, lasciato in infusione nel latte e nel miele, poi raccolto in un giorno di ottobre (segretissimo!),infine le aveva tagliate descrivendo circonferenze quasi perfette(come gli piacevano le figure geometriche!) e poi le aveva infilate come perle in una collana e appese ad essiccare, pronte così per il suo compleanno a Gennaio,il 18 (data pubblicizzatissima!).
Dunque,prese le pacche e le strizzò una ad una e le pose su un telo, afferrò un pentolino , accese il fuoco: accese il fuoco? Beh, ci provò e gli andò bene, viva San Gennaro! Afferrò uno spicchio d'aglio lo schiacciò con un colpo deciso del polso, lo lasciò imbiondire nell'olio (quello che gli aveva portato il Filangieri da Massa Lubrense) e poi aggiunse qualche pomodoro, sale e pepe.Quando la salsa  cominciò ad addensarsi aggiunse  le catozze, le lasciò cuocere per mezz'ora, poi impiattò, aggiunse ancora pepe, si accomodò e mangiò come la tartaruga la foglia di lattuga: lentamente e con gusto.Si addormentò accompagnando il dolce russare con l'antico mantra napoletane:" Mò sì, che è festa! , frisco a ll'anema e tutti e santi!"
Era il 18 gennaio 1836 Vincenzo Corrado, illustre matematico e cuoco compiva 100 anni, sono convinto che è stato superiore a Pellegrino Artusi,peccato non abbia avuto il giusto tributo di onori.
di Luigi De Rosa


Napoli città di Sirene


Chi è questa donna misteriosa?
Si dice sia nascosta non lontano dal mare?
Si dice aspetti l'uomo della sua vita.
Si pensa sia un pittore, uno di quelli che hanno fatto la storia dell'arte.
Se desiderate ammirarla in tutta la sua bellezza vi darò alcuni preziosi
indizi:il suo nome è Antea.
Ha fatto impazzire Duchi e grandi artisti nel Cinquecento, secoli dopo
Ferdinando IV,che aveva "fiuto" per le belle donne, s'innamorò di questo ritratto e lo portò con sè a Palermo,poi fu la volta di un soldato nazista che lo rubò e lo portò a Berlino,da Hitler?, e adesso dov'è nascosto?
A Pasqua venite a visitare Napoli,città di sirene,parola di Partenope.


tutta Napoli
pagine 160 electa € 6,90

4 apr 2012

Un testo imbarazzante

Il Casalese
Ascesa e tramonto di un leader
politico di Terra di lavoro
di Massimiliano Amato,Arnaldo Capezzuto,Corrado Castiglione
Giuseppe Crimaldi,Antonio Di Costanzo,Luisa Maradei,Peppe Papa
Ciro Pellegrino e Vincenzo Senatore
Postfazione Gianni Cerchia
Editore Centoautori pagine 255 € 16,00

A Proposito di questo libro Vi segnaliamo quanto scrive il Mattino di Napoli edizione del 28 marzo 2012 : "Sequestro immediato e distruzione di tutte le copie attualmente in vendita nelle librerie italiane, oltre al risarcimento di un milione 200mila euro. È la richiesta formulata al Tribunale di Napoli da Giovanni Cosentino - amministratore unico dell'Aversana Petroli e della Ip Service, e fratello del parlamentare Nicola, ex sottosegretario all'Economia ed ex coordinatore regionale del Pdl - nei confronti di autori ed editore del libro «Il Casalese-Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro», pubblicato da CentoAutori. La prima udienza con procedura d'urgenza si terrà il prossimo 5 aprile(...)" Lo stesso Mattino informa che ad Aprile ci sarà una giornata di mobilitazione a favore della libertà di informazione e che solidarietà nei confronti degli autori di questo saggio è stata espressa dai politici Arturo Scotto. Franco Barbato,Teresa Armato, Graziella Pagano e Luisa Bossa.
In attesa che la Magistratura decida per  la distruzione o meno di questo testo e noi di capire se è stata istituita di nuovo la Santa Inquisizione e l'Index librorum prohibitorum in Italia ve ne segnaliamo l'esistenza, almeno questo si può ancora fare in Italia?

3 apr 2012

Riti pasquali dal profondo Sud

La Festa cresta
di Rosario Jurlano
Dalle Palme al Sabato Santo con la gente del Sud


Il testo che ci consegna Rosario Jurlano è un prezioso "memoriale" dei riti pasquali interpretati dalla gente del Sud. Riti religiosi, credenze ma anche superstizioni vere e proprie che affondano le loro radici nei riti pagani pre-cristiani legati alla dea Cerere, sono analizzati nei minimi particolari.
Con la "Festa cresta" si ha la possibilità di fare un viaggio nell'Italia dell'inizio del Novecento, si parla di terra, quella coltivata con sangue e fatica che a Primavera rende felici o disperati i contadini,si parla di Processioni,di alberi sacri,di streghe e fatture,di croci,di cappucci e incappucciati, si parla della Passione, quella del Cristo, vissuta con religiosa sofferenza. Nel saggio lontanissimi sono gli echi della società consumistica fatta di uova di cioccolato griffate e processioni degli incappucciati spettacolarizzate per i turisti.Sembra a tratti di leggere uno scritto del grande antropologo Ernesto de Martino , siamo studiosi che sul campo osservano e descrivono con giudizio sospeso usi e costumi della gente durante la settimana Santa e d'un tratto ,l'uomo di scienza è sorpreso, inaspettatamente scopre il miracolo della Pasqua.


Ecce enim veritàtem dilexìsti:  
incèrta et occùlta sapièntiae 
tuae manifestàsti mihi.

dal Miserele mei,Deus...Salmo 51 (secondo la tradizione ebraica) scritto da re David 970 a.C. 


a cura di Luigi De Rosa