23 giu 2012

E venne il giorno del libro scomodo


Un libro scomodo:“Il Casalese”
di Massimiliano Amato,Arnaldo Capezzuto,Corrado Castiglione,Giuseppe Crimaldi,Antonio Di Costanzo,Luisa Maradei,Peppe Papa,Ciro Pellegrino e Vincenzo Senatore.
Pagine 253 Edizioni CentoAutori € 16,00

A Piano di Sorrento nell’ambito della rassegna letteraria “I Salotti del Venerdì” è stato presentato un libro “scomodo” che secondo quanto richiesto al Tribunale di Napoli dai familiari dell’ex Sottosegretario di Stato del Governo Berlusconi, Nicola Cosentino, di cui i nove autori del libro raccontano la carriera politica , sarebbe dovuto essere sequestrato e distrutto. Questa richiesta è stata rigettata dal giudice Luigi Stravino, leggiamo sul Corriere del Mezzogiorno 15 06 2012, del Tribunale civile di Napoli che ha dichiarato inammissibile il ricorso di Giovanni Cosentino,fratello del sottosegretario; rimane la richiesta milionaria di risarcimento danni. Dunque con tali premesse ci aspettavamo una presentazione interessante e particolare e tale è stata fin dall’inizio. A fare gli onori di casa l’inossidabile Vincenzo Iurillo (Il Fatto Quotidiano) a raccontare il libro uno degli autori, Massimiliano Amato (L’Unità) ad arricchire il dibattito con i suoi interventi il magistrato Vincenzo d’Onofrio, giudice impegnato da sempre contro la camorra; ancora ci mette i brividi il ricordo di quanto rivelò tempo fa, il pentito Pasquale Di Fiore: "i clan di Acerra avevano progettato di far saltare in aria con un bazooka Vincenzo d’Onofrio”, ed infatti durante la serata abbiamo constatato la presenza discreta ma attenta degli uomini della scorta, a dimostrazione che la vita dei magistrati in Italia è un'esperienza di trincea.
Massimiliano Amato intervistato da Vincenzo Iurillo ha approfondito l’intreccio politica,imprenditoria e camorra che emerge nel capitolo da lui curato, rendendo sempre più chiare le discrepanze e le contraddizioni di un modo di fare politica tipico della Seconda Repubblica, dove è l’impresa e i suoi interessi a dettare legge.
Massimiliano Amato ha poi fatto un confronto Casalesi e Corleonesi come ideal tipi, rubando un paradigma a Max Weber, di una mafia soprattutto imprenditrice che vuole muoversi silenziosamente andando a investire là dove non te l’aspetti: Nord Italia o Nord Europa.
Il dottor Vincenzo d’Onofrio ha raccontato la sua esperienza di magistrato,con commozione ha ricordato che durante la prova scritta al concorso in magistratura il tema lo consegnò ad una allora sconosciuta Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone, che dopo nove anni di Calabria chiese di fare il magistrato nella sua terra, perché forte è sempre stato il suo desiderio di portare giustizia in una terra dove la camorra spadroneggiava e spadroneggia; non sono mancate frecciate a certi politici che si sono arresi alla camorra addirittura giustificandola, così come disamine di più vasto respiro europeo del fenomeno mafioso, vedi strage di Duisburg.
Una serata , che nonostante la “concorrenza” festosa e chiassosa di inaugurazioni di porti turistici e locali nella vicina Marina di Cassano ha visto la partecipazione di un pubblico attento e appassionato, ricordo,fra i tanti, gli interventi dell’assessore Maurizio Gargiulo e di Rosario Fiorentino, impeccabile come sempre il coordinamento del dottor Carlo Pepe e Antonio d’Aniello. Un'ultima riflessione la rubo a Vincenzo Iurillo che ha ricordato come questo libro è stato scritto da giornalisti precari e pubblicato da una piccola e coraggiosa casa editrice: siamo proprio un paese "strano",ma fino a quando ci saranno persone coraggiose qualche speranza per un futuro migliore potremo coltivarla ancora.
di Luigi De Rosa

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