L'ultimo ballo di Charlot
di
Fabio Stassi
Sellerio 279p., € 16,00
isbn 9788838927645
|
Fabio Stassi,scrittore |
La vigilia di Natale del 1977, la Morte si presenta a
Chas, meglio noto come
Charlie Chaplin, lo invita a seguirla, ormai è giunto il momento per il grande attore di lasciare questa terra.
Chas,però,non ci stà, ha un figlio piccolo,
Christopher James, vorrebbe vederlo crescere, chiede una proroga alla Morte che gliela nega,infine insistendo riesce a strappare alla Signora Nera una scommessa: se riuscirà a farla ridere,prolungherà di un anno la sua vita.
La Morte che sembra non essere indifferente al fascino del mitico
Charlot, accetta e sia come sia, per bravura o per fortuna riderà a crepapelle ogni Natale, fino a quando Christopher non sarà diventato un teenager.I dialoghi con la Morte nel testo si alternano alle lettere che
Charlie Chaplin scrive
ogni anno
al figlio Christopher per raccontargli sostanzialmente la sua vita.
Chaplin descrive al figlio la povertà patita a Londra ,sua città natale, la sofferenza per la separazione dei genitori,il rapporto con la madre
Hannah Harriette Hill, cantante e ballerina,che seguirà nelle sue piccole turnè fino a sostituirla un giorno,sonoramente fischiata da un pubblico inferocito, sul palcoscenico intonando
'E Dunno Where 'E Are ,vecchia canzone con la quale trasformerà i fischi in applausi. Dopo questa prima volta
Chas con l'aiuto del fratello maggiore
Syd debutterà nello spattacolo
Cindarella e poi all
'Hyppodrome dove conoscerà il famoso clown
Marceline ,grazie al quale debutterà nel circo di
Fred Karno: "
Il Circo di Casey". Sarà proprio il terriccio rosso del circo la palestra che lo forgerà all'arte del Mimo.Sotto il tendone conoscerà un altro grande attore
,Stanley Jefferson (meglio conosciuto come Stan Laurel, lo Stanlio della famosa coppia) con il quale inizierà la carriera attoriale .
Chaplin con la compagnia di
Karno partirà per gli Stati Uniti.A questo punto della storia raccontata da Fabio Stassi, facciamo la conoscenza, fra i vari
freaks che popolano il circo, di
Arlèquin, un inserviente di colore addetto alle gabbie degli animali, l'uomo più grosso e nero che si sia mai visto, quest'ultimo era perdutamente innamorato di
Eszter Neumann, contorsionista ungherese amata dal pubblico di tutt'Europa. Quando
Arlèquin , apprenderà della partenza del Circo per gli States, addolorato per la separazione dalla donna che ama,costruirà una scatola che registra le immagini in movimento. Arlèquin potrà così trattenere con se il ricordo dell'amata. Lasciati i due piccioncini a tubare, torniamo a
Chaplin che, sbarcato in America, comincerà la sua carriera di teatrante all'inizio senza successo, cosicchè sarà costretto a imparare mille mestieri mentre attraverserà questa terra promessa fino ad arrivare in California. Dopo un'esperienza come boxeur finita sui pugni di
Balbetta Groogan, una come imbalsamatore con
Archibald Lawster e infine una come tipografo con
Willie Cook ,a testimonianza del fatto che al
Vagabondo ,lavorare ha mai fatto paura,giungerà alla corte di
Mister Fritz, produttore cinematografico indipendente.Da
Mr Fritz Chaplin sarà assunto come titolista, ma ancora una volta il destino gli cambierà le carte in tavola. Un giorno Fritz gli chiede di sostituire un regista infortunatosi durante le riprese e il film di
Chaplin incontrerà inaspettatamente il favore del pubblico tanto da essere sostituito nei
nickelodeon di tutto il paese.A questo punto si muovono i cattivi: la potentissima
Motion Picture Parents Company intenterà una causa contro
Mister Fritz,perchè secondo i loro agguerriti avvocati non ha i brevetti per usare la macchina da presa, dovrebbe quindi pagare una salatissima penale. Per vincere la causa contro la multinazionale dell'odiosissimo
Thomas Alva Edison bisognerebbe provare che l'idea di realizzare una "cinepresa" non è proprietà esclusiva di Edison ed è qui che entrerà in gioco Chaplin che si ricorderà di
Eszter e della scatola magica inventata da
Arlèquin. Il nostro
Charlot dovrà attraversare l'America alla ricerca della scatola magica, ci riuscirà?
Un romanzo quello di Stassi che ci regala un
Charlie Chaplin magnifico, il personaggio inventato dall'autore italiano incarna perfettamente quella che è stata la filosofia di vita del grande attore "
tutto svanisce tranne i desideri che abbiamo avuto", Chaplin non rinunciò mai ai suoi desideri, questa è la grande lezione che dona al figlio, mentre alla Morte "insegnerà" che :
"La comicità è mancina come me.Irride i ricchi, rimette le cose a posto,ripara le ingiustizie.Come diceva Frank Capra, chiude le porte ai prepotenti e le fa aprire ai deboli e agli indifesi anche se solo per il lampo di un sorriso".
di Luigi De Rosa
(le immagini presenti nel post sono tratte dal web)
Nessun commento:
Posta un commento