di Giuseppe Marotta
Corbaccio pagine 221 14,90
Chi è Remì Cafuro? E' un bambino di dieci anni di Napoli, vive in un superattico con tutta la famiglia, il nonno Raffaele, detto don Furore, è il boss del rione Vasto, mammasantissima che tutti devono servire e riverire e chi fa le cose storte, finisce incaprettato, massacrato di botte ed esposto nella piazza del mercato ittico del rione come alla gogna, oppure in un pilastro di cemento e si dice ( e questa ve la canto) che verso le parti di Mondragone molti pilastri sulla statale non sono fatti di solo cemento.
Giuseppe Marotta,scrittore |
I due decisero di scappare insieme per rifarsi una vita,ma questa fuga fu l'inizio dell'inferno.
Don Furore, classe '39 che aveva fatto fortuna mazziando i soldati americani durante la guerra,uccidendo senza pietà tutti i rivali nel suo rione, con amici a Palermo e in Parlamento, a una zoccola come quella la doveva ammazzare,ma non poteva. Primo perchè ad ammazzare a quella zoccola ci doveva pensare quella mezzacartuccia di Antonio, il cornuto!; secondo perchè Geggè gli aveva riferito che Johnny era il figlio del Drago, un boss slavo assai potente e ucciderlo avrebbe conportato dichiarare guerra a quegli zingari di...;infine cosa non trascurabile, il contabile del clan, quella che conosceva entrate e uscite di tutto e tutti era Giovanna, dunque: "come si poteva vendicare don Raffaele?"
L'originalità di questo romanzo sta nel fatto che a raccontarvi questa guerra di camorra è un bambino di dieci anni, con tutte le paure e le incertezze dei bambini di quell'età, attaccatissimo alla mamma , sempre pronto a cambattere i grandi con il suo micro-pugno-magico e a "cacarsi sotto" di fronte alle continue scene di violenza alle quali deve assistere. Se Diego De Silva in "Certi bambini" ha raccontato i bambini iniziati alla violenza per conquistarsi un posto nel clan, se Pino Imperatore in "Benvenuti in Casa Esposito" si è fatto gioco di tutti i luoghi comuni legati ai clan mettendo a nudo con l'ironia la loro miseria,Giuseppe Marotta ci offre la descrizione di una ribellione , quella dei bambini che non sono eroi e che se lo diventano è perchè la nobiltà d'animo che hanno dentro è più forte di qualsiasi kalashnikov, perchè i bambini, certi bambini, anche se osservano muti quello che gli accade intorno,non rimarranno fermi mai perchè sanno istintivamente pensare e agire meglio dei grandi.
di Luigi De Rosa
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