Catalogo Ragionato
delle Principali verietà di uve da vino
di Daniele Cernilli e Dario Cappelloni
Edizioni La Conchiglia pagine 165 € 15,00
9788860910387
Durante l'Impero romano, il vino e i vigneti italiani erano i migliori del mondo, le legioni di Augusto conquistavano il mondo e nei nuovi territori, Gallia, Spagna ma anche in Britannia portavano l'uva ed insegnavano a quei popoli ad apprezzare questo magnifico prodotto della terra. Sempre i Romani, basta leggere Orazio o Plinio, avevano figure specializzate come l'Arbiter Bibendi che si occupavano della quantità d'acqua da mescere nel vino giacchè il loro era più uno sciroppo d'uva, così come in diverse anfore era già presente il pitaccium, la "madre" di tutte le etichette che vi segnalava il luogo di provenienza del vino, se era un Falerno o un Massico. Con il Medioevo il vino italiano restò relegato al consumo locale mentre i Francesi cominciavano ad esportare il loro Bordeaux e lo Champagne in tutto il mondo.
La storia del vino raccontata in questo testo di Daniele Cernilli e Dario Cappelloni è lunga e intrigante come una saga familiare di Ken Follett, difficile sintetizzarla in poche righe,quello che però amareggia è scoprire, ancora una volta, come l'Italia, che dovrebbe essere leader nel settore enologico,per la ricchezza dei terreni agricoli e le antiche tradizioni, è stata superata per le stesse ragioni, probabilmente per le quali non riesce a valorizzare il suo patrimonio artistico culturale da altri paesi ai quali nulla ha da invidiare, e qui lascio ad esperti e professori la ricerca del perchè e del percome questo accada. In Francia gli studenti affrontano la geografia approfondendo l'argomento vino con ampiezza, da noi se ricordo bene la geografia è stata eliminata da alcuni programmi scolastici,in una delle tante riforme scandalose fatte in questi ultimi anni, il Francese medio sa dov'è la Borgogna e ha una discreta conoscenza delle sottozone e dell'origine dei vini più prstigiosi, da noi in molti casi ci si limita alla differenza tra rosso e bianco.Certamente in Italia , passi in avanti si sono fatti per diffondere la cultura enologica, mi viene in mente il Brunello di Montalcino,Biondi Santi, il Barolo,il Chianti oggi apprezzati in tutto il mondo, ma molto ancora si può e si deve fare. Benvengano dunque testi di giornalisti come Cermilli e Cappelloni, che hanno alle spalle prestigiose esperienze fra tutte quelle in Gambero Rosso, che diffondono questa cultura. Il testo è di facile lettura, dopo una breve storia del vino sono elencate, in ordine alfabetico, le principali varietà di uve da vino, ognuna con la sua piccola descrizione e curiosità, i due giornalisti vi faranno da ciceroni , scoprirete le migliori zone vitivinicole del mondo, alla fine avrete letto un libro di ampelografia come un romanzo, vi sentirete come Orazio quando beveva il merum, "felicemente ubriachi": di cultura naturalmente.
di Luigi De Rosa
Biancolella ischitana |
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