I sopravvissuti del "Glorioso"
Ristampa Anastatica di
Carlo De Luca,Il Glorioso o proletariato del mare
Napoli 1878
a cura di Mario Russo e Andrea Fienga
Con-fine Edizioni pagine 63 € 10,00
disponibile in libreria
in memoria dei naufraghi della Marina d'Aequa
In questi giorni, a causa ahimè di sfortunate vicende sulle quali stendiamo un velo pietoso non essendo nè uomini di mare nè giudici, in libreria sta andando a ruba un testo "il Glorioso" copia anastatica di un libretto assai raro scritto dal capitano Carlo De Luca nel 1878 a Meta ritrovato, dopo avventurose ricerche che avrebbero solleticato la fantasia di Carlos Luis Zafon o Glen Cooper, da due infaticabili bibliofili l'archeologo Mario Russo e Andrea Fienga.L'interesse per questo racconto è dato dal racconto del naufragio di un barco italiano costruito a Meta nella seconda metà dell'Ottocento, che vide il capitano Michele Bellono macchiarsi di un reato "l'abbandono nave " che oggigiorno campeggia sulle testate di tutti i magazine internazionali. La sua lettura vi darà ulteriore motivo di riflessione sui corsi e i ricorsi storici perchè,come ricorda Alessandro Manzoni: "l’Historia si può veramente definire una guerra illustre contro il Tempo, perché togliendoli di mano gl’anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaveri, li richiama in vita, li passa in rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia",nel nostro caso arma nuove navi impegna nuovi capitani,ma il mare non regala alibi.
Il 18 ottobre 1873 la nave italiana "Il Glorioso"lasciò il porto statunitense di New Orleans diretta in Inghilterra,ma dopo venti giorni di navigazione una terribile tempesta ne causò il naufragio.Nottetempo il capitano della nave Michele Bellone ed altri quattro membri dell'equipaggio fuggirono a bordo dell'unica scialuppa di salvataggio rimasta. Il secondo ufficiale Carlo Alvaro non si perse d'animo, con gli altri marinai, riuscì a costruire una zattera che andò alla deriva per mesi nell'Oceano Atlantico.I sopravvissuti del Glorioso per mesi combatterono la fame e la sete ma la Signora Nera non mancò mai di visitarli.Il primo a morire fu Gabriele Farfalla, giovane mozzo, che spirò fra le braccia di Carlo Alvaro al quale raccomandò di soccorrere la vecchia madre che dopo il marito perdeva il figlio.Un altro marinaio,Nicola Ottimo fu attaccato e divorato da uno squalo martello.Vincenzo de Reso,nostromo,durante un'altra tempesta fu colpito da un fulmine mentre Massimo Brunetto di Piano di Sorrento e Antonino Arma di Meta, che si erano slegati per impedire alle botiglie d'acqua di finire in mare, furono spazzati via da un'onda.Cessato il fortunale i marinai sorrentini si ritrovaro sulla spiaggia di un'isoletta a centinaia di miglia marine dalle coste brasiliane dove sopravissero come Tom Hanks in Cast Away fino a quando una baleniera americana li ricondusse a casa.
di Luigi De Rosa
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