21 dic 2011
Pensavo fosse amore invece era...
Amori napoletani
di Antonio Emanuele Piedimonte
e Arianna Scognamiglio
edizioni Intra Moenia pagine 255 € 16,00
'O ssaje comme fa 'o core
Tu stive 'nzieme a n'ato
je te guardaje
e primma 'e da' 'o tiempo all'uocchie
pe' s'annamurà
già s'era fatt'annanze 'o core...
Queste parole di Massimo Troisi riassumono, più di qualuque altra strofa poetica, che cos'è
quell'emozione che ci fa sentire vivi, come la prima boccata d'ossigeno del neonato, che dà parola al cuore e luce agli sguardi innamorati.
Questo saggio di Piedimonte e Scognamiglio racconta di quest'uocchie, di questi sguardi, di queste boccate di vita! Parla di amori eterni come quello di Salvatore Di Giacomo per la dolce Elisa,amori indissolubili come quello di Matilde Serao ed Edoardo Scarfoglio,amori sensuali come quello del Vate Gabriele D'Annunzio e la principessa Maria Gravina,di amori "diversi" come quello di Oscar Wilde per il suo"Bosie", di amori scandalosi come il triangolo "politically incorrect" fra l'ammiraglio Nelson,Emma Hamilton e la regina Maria Carolina,di amori travagliati come quello del principe Antonio de Curtis e la sua "malafemmina",di amori proibiti come quello di Giosuè Carducci e la sua piccola Annie,di amori tempestosi che solo comandanti come Achille Lauro o Aristotele Onassis potevano condurre in porti sicuri.
In questo saggio leggerete delle cocenti delusioni cantate da Enrico Caruso,di amori fedifraghi come quello che legò Maria d'Avalos a Fabrizio Carafa che finì in un bagno di sangue,di amori fiabeschi come quello che legò la bella Lucrezia al re Alfonso d'Aragona,infine amori sanguinari come quelli della famosa regina Giovanna o dovrei dire regine?
Infatti, al contrario di quanto narrano alcune leggende sorrentine, non ci fu solo la regina Giovanna II d'Angiò ma anche la sua antenata Giovanna I a fare strage di amanti.Sarà dunque interessante scoprire,leggendo il libro, quale delle due precipitava da una botola segreta il "toy boy" di turno sulle rocce aguzze presso gli omonimi bagni che potete ancora ammirare al Capo di Sorrento e quale invece faceva pasteggiare il suo fido coccodrillo con quello che rimaneva degli sventurati gigolò nelle segrete di Castel Nuovo.
di Luigi De Rosa
testo disponibile in libreria
(nei riquadri i giornalisti Antonio Emanuele Piedimonte e Arianna Scognamiglio foto di Intra Moenia)
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