Day Hospital
di Valerio Evangelisti
Corriere della Sera - Inediti d'autore
Questo racconto di Evangelisti mi ha ricordato "Il fiore in bocca" di Pirandello,un evento banale può nascondere una tragedia scioccante.
Nel caso dell'autore bolognese, un giorno qualsiasi recandosi dal suo dentista di fiducia per una visita di routine,la scoperta del gonfiore di una gengiva si rivelerà, ad un più attento esame, un cancro dal quale lo scrittore,fortunatamente, guarirà.
Il racconto della scoperta del "fiore in bocca"( mi piace chiamarlo citando Pirandello perchè la dicitura esatta: linfoma non Hodgkin di tipo B a grandi cellule aggressivo già mi manda in depressione!) e del drammatico travaglio che ne segue fra TAC,PET,prelievo di midollo osseo e chemioterapia è intenso e in alcuni momenti anche coraggiosamente divertente come l'escamotage della birra terapia, ma non aspettatevi grandi rivelazioni o frasi illuminanti, non era e non è nell'intenzione dello scrittore . Io che sono un suo fan pensavo che come l'amato Nostradamus o il tremendo inquisitore Nicolas Eymerich, Evangelisti mi desse una dritta sul modo migliore per superare certe prove,una filosofia di vita vincente da seguire,diamine We were warriors!, ma al dolore e al cancro siamo destinati ognuno di noi a dare la propria personale risposta. Ho capito solo una banalità: avere la fortuna di incontrare un medico che quando ti osserva vede ancora un essere umano che vuole aiutare ed ascoltare, avere dei parenti e degli amici (dico quelli veri non Facebook) che ti staranno vicino e soprattutto la voglia di vivere rappresentano la parte più importante della cura il resto lo fa il protocollo R CHOP 21...
di Luigi De Rosa
(l'immagine dello scrittore Valerio Evangelista in alto a destra è tratta dal web)
Questo racconto di Evangelisti mi ha ricordato "Il fiore in bocca" di Pirandello,un evento banale può nascondere una tragedia scioccante.
Nel caso dell'autore bolognese, un giorno qualsiasi recandosi dal suo dentista di fiducia per una visita di routine,la scoperta del gonfiore di una gengiva si rivelerà, ad un più attento esame, un cancro dal quale lo scrittore,fortunatamente, guarirà.
Il racconto della scoperta del "fiore in bocca"( mi piace chiamarlo citando Pirandello perchè la dicitura esatta: linfoma non Hodgkin di tipo B a grandi cellule aggressivo già mi manda in depressione!) e del drammatico travaglio che ne segue fra TAC,PET,prelievo di midollo osseo e chemioterapia è intenso e in alcuni momenti anche coraggiosamente divertente come l'escamotage della birra terapia, ma non aspettatevi grandi rivelazioni o frasi illuminanti, non era e non è nell'intenzione dello scrittore . Io che sono un suo fan pensavo che come l'amato Nostradamus o il tremendo inquisitore Nicolas Eymerich, Evangelisti mi desse una dritta sul modo migliore per superare certe prove,una filosofia di vita vincente da seguire,diamine We were warriors!, ma al dolore e al cancro siamo destinati ognuno di noi a dare la propria personale risposta. Ho capito solo una banalità: avere la fortuna di incontrare un medico che quando ti osserva vede ancora un essere umano che vuole aiutare ed ascoltare, avere dei parenti e degli amici (dico quelli veri non Facebook) che ti staranno vicino e soprattutto la voglia di vivere rappresentano la parte più importante della cura il resto lo fa il protocollo R CHOP 21...
di Luigi De Rosa
(l'immagine dello scrittore Valerio Evangelista in alto a destra è tratta dal web)
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