21 ago 2010

Dynamo Camp, quando medicina e WWF fanno miracoli



Dynamo Camp, il film più bello di Paul Newman

C’è un centro nelle campagne pistoiesi si chiama Dynamo Camp, sorge nell’oasi del WWF (900 ettari di campagna toscana) ed è strutturato in casette ricavate da un ex fabbrica. Sembra un posto magico e lo è. Nasce da un’idea di Paul Newman: è uno degli 11 “Hole in the Wall Camps”presenti nel mondo ed ha come fine la terapia ricreativa.
In poche parole si prendono bambini ammalati (in Italia 80 alla volta vengono ospitati) per lo più di leucemia o altre sindromi oncoematologiche ( ma anche spina bifida costretti su carrozzelle) e li si porta per una decina di giorni in questo posto meraviglioso presso Pistoia. In “quest’isola che non c’è” i bambini seguiti da uno staff di prim’ordine fra medici, paramedici, cuochi e animatori, faranno cose che non hanno mai fatto in vita loro, nuotare, andare a cavallo, arrampicarsi, dipingere e scolpire. Curare gli animali e imparare ad amare la natura andando per boschi.
Tutto in Dinamo Camp si vive senza paure, senza sguardi preoccupati di medici e genitori addosso, lontani dall’ospedale.Tutte le attività del “Campo” sono pensate per favorire la socializzazione.A San Marcello Pistoiese diversi anni fa venne personalmente Paul Newman che seguì puntigliosamente la costruzione del Campo sborsando di tasca propria un milione di dollari. Ma il “Campo” ha anche un’anima e un filantropo italianissimo , Vincenzo Manes , leader di Intek Group (il Re del Rame) che ha investito nel progetto, al suo fianco la manager Serena Porcari e l’oncologo Momcilo Jankovic.


(A chi vuole approfondire la conoscenza di Dynamo Camp consiglio l’articolo dei giornalisti Fabrizio Ravelli e Andrea Frazzetta sul settimanale D di La Repubblica 21/08/2010)

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