27 ago 2010

Disse Pulcinella all'Angelo:"La cosa buffa di Dio è che finisci per conoscerlo per le sue occasionali assenze".


"Mezza-porta","Diciotto Carati" e "La guerra degli angeli"
di Colum McCann,Antonio Skàrmeta e Eugène Savitzkaya

Rai Eri pagine 171 € 16,00

Genere Teatro

"Mezza-porta","Diciotto Carati" e "La guerra degli angeli"sono tre pieces teatrali dedicate a Napoli e al suo teatro. Tre famosi autori stranieri l'irlandese Colum McCann, il belga Eugène Savitzkaya e il cileno Antonio Skàrmeta(Il Postino con Massimo Troisi), nel 2008 in occasione della kermesse Napoli Teatro Fastival, soggiornarono nella città partenopea. Da quest'esperienza sono nate queste tre brevi ma intense composizioni.

"Mezza porta" di Colum McCann apre il testo, siamo a Napoli, nella strada del Petraio, quartiere povero, in un basso di proprietà di un sacerdote irlandese ,Padre Corrigan, si svolge la vicenda. Da Dublino giunge inatteso Patrick, il fratello di Padre John Corrigan, deve comunicare al fratello la morte del padre e le sue ultime volontà. Nel mezzaportabasso che è sempre aperto a tutti ed ha come unico ostacolo per chi entra la mezza porta bloccata che impone a tutti gli ospiti di scavalcare, s'imbatte in due prostitute , Angela e Rina, madre e figlia, alle quali Padre Corrigan permette di usare la sua casa come posto di ristoro ma col divieto di portare clienti. Patrick ha subito un confronto duro con le due meretrici, in fondo ha sempre odiato questo fratello "santo" sempre pronto a dare via tutto per il prossimo, ad aprire la casa e il cuore ad ogni scarto della società. Quando giunge nel basso Padre Corrigan che fa l'autista del pulmino dell'ospizio,dopo aver ricevuto la triste notizia, ha l'ennesimo alterco col fratello; la morte del padre sembra aver aumentato il rancore di Patrick nei confronti di John che offeso e forse incapace di capire l'odio del fratello,come Abele quello di Caino, lascia il basso rincorso da Angela. Nel basso rimangono Rina e Patrick e fra loro due succederà qualcosa di irreparabile.

Il Secondo episodio è "La guerra degli angeli"di Eugène Savitzkaya, una "cantilena" dedicata ai primordi di Neapolis. Sul Vesuvio, schiere di Angeli,Arcangeli e Cherubini si danno battaglia con ferocia e il loro sangue inonda la terra napoletana.

Gioie! Gioie! Mille Gioie!

S'innalzano nel cielo, nell'agone, due angeli della stessa importanza, del secondo ordine dello stesso coro. Sono armati di pugnali aguzzi come denti di tigre,taglienti come falci. Ferocemente combattono fino a perdere fiato, sputando come felini, schiumando di rabbia,insultando i topi, i serpenti, le madri, i padri, insultandosi, girando l'uno intorno all'altro e lavorando alla pelle dell'avversario con destrezza,mirando agli occhi scintillanti, schivando,incalzando, trafiggendo cuore e gola.

E il loro sangue cola nel cratere, nella magnifica coppa del Golfo.

Gioie! Gioie! Mille Gioie!angeli

Gioie! Gioie! Mille Gioie!

Gioie! Gioie! Mille Gioie!

Gioie! Gioie! Mille Gioie!

L'ultima piece teatrale "Diciotto Carati"di Antonio Esteban Skàrmeta racconta la vicenda di due attori Cosimo e Vinicio Buontempo, rispettivamente nonno e nipote. Cosimo, che è emigrato da anni a Buenos Aires, sul letto di morte, offeso da un critico d'arte che lo ha sempre stroncato il Signor Bizzarro, chiede al nipote di vendicarlo. Gli lascia in eredità un teatro a Napoli e come ultimo desiderio chiede al bandoneònnipote di recitare e di continuare la tradizione familiare. Vinicio non è per niente convinto dal mestiere di "saltimbanco", giunto a Napoli è quasi deciso a vendere lo stabile, ma quando si reca nella stabile col notaio per prendere visione della sua proprietà viene attirato dalla presenza,sul palcoscenico, di una compagnia sociale di attori che stà provando un'opera da mettere in scena:"L'extracomunitario".

Vinicio è subito rapito dalla bellezza e dall'intelligenza di Titti una delle attrici, il capocomico Rolando insieme agli altri compagni intuisce che per salvare il teatro,la compagnia, baracca e burattini deve sfruttare l'ascendente che Titti sembra avere su Vinicio e la clausola del testamento che impone a Vinicio di recitare almeno una volta. Quest'esperienza sulle tavole del palcoscenico per Vinicio si rivelerà la più sconvolgente della sua vita e non poche saranno le sorprese inaspettate per tutti gli attori.

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