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L'Imperatore del Male
di Siddharta Mukherlejee
Una biografia del cancro
pagine 726 Neri Pozza € 19,00
"Si dice che se conosci il tuo nemico e conosci te stesso,
non correrai pericolo in cento battaglie; se non conosci
il tuo nemico ma conosci te stesso, ne vincerai una e perderai
l'altra; se non conosci nè il tuo nemico nè te stesso, correrai
pericolo in ogni battaglia".
Sun Tsu, l'Arte della Guerra
Credo che la lotta contro il cancro sia proprio una guerra e, a quanto ho appreso leggendo questo testo, si tratta di un conflitto col quale saremo destinati a confrontarci prima o poi nella nostra vita.La vittoria ci arriderà solo se impareremo a conoscere sia il nostro corpo che questo nemico.
Atossa era una principessa persiana, visse 500 anni prima di Cristo, di fronte al dolore che provava al seno ordinò ad un suo schiavo di amputargli la mammella, fu quella la prima "mastectomia" la prima risposta ad un tumore.Duecento anni dopo in Tracia,Ippocrate chiamerà il tumore "karkinos" ed è questo il nome terribile dell'Imperatore che risuonerà nei secoli.Nel 168 d.C. Claudio Galeno era convinto che il cancro fosse dovuto al versamento della bile nera nel corpo,ma già nel medioevo i chirurghi abbandonarono l'idea della bile ne
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"Abbiamo scoperto che il cancro è cucito nel nostro genoma.Gli oncogeni derivano da mutazioni nei geni essenziali che regolano la crescita delle cellule.Le mutazioni si accumulano in questi geni quando il DNA viene danneggiato da sostanze cancerogene, ma anche da errori apperentemente casuali nella copia dei geni quando le cellule si dividono. Il primo danno potrebbe essere prevedibile, il secondo invece è endogeno.Il cancro è un difetto nella nostra crescita, ma questo difetto è profondamente radicato in noi stessi.Possiamo liberarci dal cancro, allora,solamente nella misura in cui possiamo liberarci da quei processi, nella nostra fisiologia,che dipendono dalla crescita - l'invecchiamento,la rigenerazione,la guarigione,la riproduzione.
I greci chiamavano il tumore onkos che vuol dire peso, il cancro è una zavorra contenuta nel nostro genoma, il contrappeso di piombo al nostro desiderio di immortalità.
Siddhartha Mukherjee vincitore del Premio Pulitzer 2011
Vincere il cancro vuol dire essere pronti a fargli la guerra, tutti i giorni che vivremo in più rappresentano le nostre vittorie, come soldati ostinati e coraggiosi che conquistano nuove posizioni sul campo di battaglia,certi che il nemico non farà prigionieri, ma altrettanto sicuri che ogni nuova alba che vedremo sorgere rappresenta un miracolo al quale sarebbe un peccato rinunciare.
di Luigi De Rosa
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