Prima che la commedia abbia inizio
Di Paolo SilvestriPagine 90 MJM editore € 13,00
(…)Quando penso a te il cuore
s’affastella e perdo la cognizione del
tempo e dello spazio.Sono sensazioni splendide dovremmo fare la collezione di
emozionalità simili e invece ci impelaghiamo nella pigrizia dei sentimenti. Il
mio amico non vedente ha nel palmo della mano i ricordi più belli dei suoi
amori e nelle orecchie le melodie delle voci delle sue donne,ha una memoria
visiva più vivida e fiorente della mia…Il mio amico non udente ha un album di
fotografie colmo di amore e pulsioni e detta poesie così sonore e belle che il vento con orgoglio e devozione trascina con sé per le vie del mondo disadorno.
Il protagonista di questo romanzo è un uomo normale che vive una vita normale: la mattina esce dal proprio appartamento per recarsi a lavoro, dedica una serie infinita di benedizioni alla signora dell’ultimo piano che ,come al solito,ha lasciato aperta la porta dell’ascensore al piano terra e per lui si prospetta l’ennesima discesa a piedi.Quando giunge al lavoro, dopo essersi misurato con la maleducazione degli altri guidatori, aspetta fiducioso l’ora di pranzo,quando sarà finalmente solo e
consumerà in santa pace il suo frugale pranzo.Poi di nuovo a casa da moglie e figli. Invece quello che non è normale in questo romanzo è il modo originale che ha scelto Silvestri di descriverci la normalità. Lo scrittore non racconta solo ciò che fa il protagonista ma soprattutto il flusso ininterrotto di
pensieri che accompagnano il suo vivere,come se fossimo dentro il suo cervello nel pensiero pensante e pensato. Per apprezzare meglio questa tecnica bisogna approfondire la conoscenza di un mistico armeno ,Georges Ivanovic Gurdieff vissuto a lungo a Parigi e morto a New York nel 1949 molto apprezzato da artisti e scrittori dell’epoca. Gurdjieff approfondì lo studio del sufismo e alre religioni
G.J.Gurdjieff,mistico |
permettessero di superare gli automatismi psicologici ed esistenziali che sono
propri della condizione umana. Fondamentalmente Gurdjieff era convinto che la
vita umana da tutti noi è vissuta in uno stato di veglia e di “sonno”.Il
mistico, per superare questo stato, sviluppò delle tecniche che permettevano di lavorare su se stessi così da raggiungere livelli superiori di vitalità e consapevolezza. Nel romanzo di Silvestri è questo che fa il protagonista ,un lungo lavoro che lo porterà alla consapevolezza piena della sua vita e del suo rapporto con gli altri. Il racconto è interessante ma di non facile lettura come del resto la maggior parte dei testi che cercano di romanzare determinati paradigmi filosofici.
di Luigi De Rosa - Libreria L'Indice
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