I primi sette anni e altri racconti
di Bernard Malamud
Il Sole 24 Ore pagine 80
Collana racconti d'autore
Ancora una volta Il Sole 24 ore nella "Collana Racconti d'autore" ci propone un maestro della Letteratura Nordamericana,infatti con Bernard Malamud esploriamo la comunità degli ebrei newyorchesi alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nel racconto "I primi sette anni" Malamud narra la vicenda di Feld un ciabattino tutto preso dal suo lavoro,impegnato nella ricerca spasmodica e spesso vana di un aiutante che sappia fare il mestiere e non cerchi di derubarlo e nello stesso tempo, il suo amore paterno, culla il sogno di dare in sposa la sua unica figlia Miriam ad un giovane contabile ,suo cliente, che appartiene alla buona borghesia cittadina alla quale lui aspira. Un giorno nella sua bottega si presenta Sobel un ebreo polacco come lui, bruttino, colto,gran divoratore di libri, sopravvissuto ai campi di sterminio di Hitler, ma soprattutto disposto a ripartire anche come semplice aiuto calzolaio,pur di rifarsi una vita a New York, la terra promessa dei migranti del secolo scorso. Il rapporto fra Feld e Sobel è di odio e amore, dove spesso è l'odio a prevalere a causa dell'ottusità di Feld e della testardaggine di Sobel.
Alla fine Sobel si licenzia e sparisce, Feld riprende ad assumere e licenziare aiutanti,Miriam la figlia prova, per volere del padre, a frequentare il giovane contabile, ma fra i due non c'è feeling, sentimento che invece era emerso negli scambi di libri fra Miriam e Sobel.
Dunque Feld si trova di fronte ad una scelta, accettare come marito di Miriam un poveraccio come Sobel, o costringere Miriam a sposare il contabile:ragione o sentimento?
di Luigi De Rosa
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