Il Maccaronaro
di Antonio Curzio
Rogiosi Editore € 12,50
collana antichi mestieri
Nel cinema italiano ci sono due scene indimenticabili e geniali che raccontano il rapporto di noi italiani con la pasta più di ogni trattato o studio antropologico. La prima è quella tratta dal film "Miseria e Nobiltà", conTotò sul tavolo che afferra gli spaghetti con le mani, si ingozza ferocemente e quando in bocca non ne entrano più, se li ficca in tasca sebbene siano cotti e conditi.La seconda è quella tratta da "Un americano a Roma" dove Alberto Sordi allontana sprezzante il piatto "americano" e tuffa la forchetta e se stesso nel piatto di spaghetti: "maccarone m'hai sfidato? e io me te magno!"
In questo splendido testo di Antonio Curzio impariamo a scoprire l'origine della scintilla d'amore che scoccò fra noi italiani e la pasta fin dall'antichità, fin dal 1154 , quando il geografo arabo Al Idrisi ,in Sicilia, osservava sbigottito il primo armeggiare con quei fili fatti con la farina chiamati
triyah che secoli dopo ebbero il nome di strangolapreti; e che dire della meraviglia,dello stupore che colpiva i ricchi europei che durante il Gran Tour si fermavano a Napoli ed immancabilmente fotografavano il lazzaro che pescava con le mani dal piatto(la forchetta sebbene inventata dal ciambellano di corte era tassativamente snobbata!) gli spaghetti fumanti conditi col cacio e ,se c'era qualche soldo in più, una spruzzata di pepe; il pomodoro all'epoca si usava come pianta ornamentale e a tal proposito vi rimando alla simpatica leggenda che a fine libro spiega chi inventò il famoso sugo .Inglesi,Tedeschi,Francesi poi rimanevano a bocca aperta quando giunti a Gragnano o a Torre Annunziata vedevano quella spettacolare distesa di pasta messa a seccare sulle canne.E poi scugnizzi, chiammatori,impastatori: un'ammuina operosa!
Il testo di Curzio è impreziosito da foto d'epoca, citazioni, chiose, numerose poesie e citazioni di autori del calibro di Matilde Serao e Raffaele Viviani,infine un piccolo glossario rende facile la lettura anche a coloro che non conoscono il dialetto napoletano.
di Antonio Curzio
Rogiosi Editore € 12,50
collana antichi mestieri
Nel cinema italiano ci sono due scene indimenticabili e geniali che raccontano il rapporto di noi italiani con la pasta più di ogni trattato o studio antropologico. La prima è quella tratta dal film "Miseria e Nobiltà", conTotò sul tavolo che afferra gli spaghetti con le mani, si ingozza ferocemente e quando in bocca non ne entrano più, se li ficca in tasca sebbene siano cotti e conditi.La seconda è quella tratta da "Un americano a Roma" dove Alberto Sordi allontana sprezzante il piatto "americano" e tuffa la forchetta e se stesso nel piatto di spaghetti: "maccarone m'hai sfidato? e io me te magno!"
In questo splendido testo di Antonio Curzio impariamo a scoprire l'origine della scintilla d'amore che scoccò fra noi italiani e la pasta fin dall'antichità, fin dal 1154 , quando il geografo arabo Al Idrisi ,in Sicilia, osservava sbigottito il primo armeggiare con quei fili fatti con la farina chiamati
triyah che secoli dopo ebbero il nome di strangolapreti; e che dire della meraviglia,dello stupore che colpiva i ricchi europei che durante il Gran Tour si fermavano a Napoli ed immancabilmente fotografavano il lazzaro che pescava con le mani dal piatto(la forchetta sebbene inventata dal ciambellano di corte era tassativamente snobbata!) gli spaghetti fumanti conditi col cacio e ,se c'era qualche soldo in più, una spruzzata di pepe; il pomodoro all'epoca si usava come pianta ornamentale e a tal proposito vi rimando alla simpatica leggenda che a fine libro spiega chi inventò il famoso sugo .Inglesi,Tedeschi,Francesi poi rimanevano a bocca aperta quando giunti a Gragnano o a Torre Annunziata vedevano quella spettacolare distesa di pasta messa a seccare sulle canne.E poi scugnizzi, chiammatori,impastatori: un'ammuina operosa!
Il testo di Curzio è impreziosito da foto d'epoca, citazioni, chiose, numerose poesie e citazioni di autori del calibro di Matilde Serao e Raffaele Viviani,infine un piccolo glossario rende facile la lettura anche a coloro che non conoscono il dialetto napoletano.
di Luigi De Rosa Libreria L'Indice Piano di Sorrento
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