
Scriveva l'abate Ferdinando Galiani (XVIII secolo) nel suo celebre Vocabolario:
« "Vaiassa", serva di Casa. Viene dall'arabo, nella qual lingua "bagasch" significava lo stesso. Nel dialetto toscano "bagascia" è preso in mala parte, in senso, cioè, di "donna disonesta". Ma nel napoletano non è mai presa la voce "vaiassa" in questo significato, ma soltanto di "serva". »
(Ferdinando Galiani, Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, 1789, tomo II, ad vocem)
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