10 ago 2010

Nobody, l'indifferenza del male


Nobody di Charlotte Link Corbaccio Editore
Primo in classifica in Germania

Leslie incontra Semira...

“Le racconto una cosa che ho letto alcuni mesi fa”, continuò Semira.
“E cioè di come in Spagna non poche persone si sbarazzano dei cani.
Li impiccano agli alberi. Ma non in modo che muoiano presto. Li appendono così che gli artigli delle zampe posteriori riescano ancora, sia pure a malapena, a toccare terra. Questo ritarda il sopraggiungere della morte. I cani si dibattono per delle ore prima di morire.”
Leslie deglutì a vuoto.
“E sa come lo chaimano” chiese Semira. “Gli Spagnoli?”
“No”, disse Leslie.Un no che le uscì talmente stentato da risultare quasi incomprensibile.
“Lo chiamano far suonare il pianoforte”, disse Semira.
“Perché i cani nello sforzo disperato di tenere la punta delle loro zampe a contatto con il terreno e sottrarsi allo strangolamento, continuano a spostarle in qui e in là. Sono movimenti simili a delle dita di un pianista.
Leslie rimase in silenzio.Inorridita.
“Già” proseguì Semira, “è stata proprio questa definizione a colpirmi tanto.”Non solo il fatto in sé che li uccidano in quella maniera. Ma il nome che danno a quel gioco crudele.Forse percepiamo maggiormente l’intera violenza del male non là dove si manifesta con ottusa brutalità, bensì là dove la brutalità è accompagnata dal cinismo,perchè si constata che è coinvolta l’intelligenza.Ed è quasi insopportabile dover ammettere che vi sono uomini che fanno certe cose con intelligenza.

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