16 nov 2012

L'Italia ricorda Benedetto Croce e Gustaw Herling

Il coraggio di essere cristiani un ricordo di Gustaw Herling

Marta Herling

Benedetto Croce


Due racconti
La torre - ll Miracolo
di Gustaw Herling-Grudziński
pagine 122 Libri Scheiwiller Milano 1990
Introduzione di Cristina Campo
Disegni di Ian Lebenstein


Napoli - Il 20 novembre 2012 saranno 60 anni che Benedetto Croce ha lasciato un vuoto incolmabile nella tradizione filosofica italiana,in tale occasione il Presidente della Repubblica Italiano Giorgio Napolitano sarà ospite dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici presso Palazzo Filomarino accolto dal segretario generale Marta Herling, sempre in occasione di quest'anniversario a Villa Ruffo, in una cerimonia privata, il Presidente Italiano con quello Polacco Komorowski e quello tedesco Gauck presiederà alla deposizione di una targa donata dallo Stato Polacco in memoria di Gustaw Herling , marito di Lidia Croce e scrittore apprezzato in tutto il mondo per la sua coraggiosa e tenace denuncia del volto "demoniaco" del comunismo sovietico nel suo testo "Un mondo a parte" al quale poi seguiranno capolavori come "Arcipelago Gulag" di Aleksandr Solzenicyn e la "Kolyma" Varlam Salamov. 

Gustaw Herling,sopravvissuto ai campi di concentramento di Stalin.Il testo è composto da due racconti brevi il primo dedicato alla leggenda valdostana della "Torre del Lebbroso",il secondo al popolarissimo mito napoletano di Masaniello e San Gennaro, da qui "Il Miracolo".
Nell'estate del 1945 Herling,ufficiale polacco di stanza a Milano approfittò di una licenza per visitare un piccolo centro ad Aosta dove un amico italiano gli aveva messo a disposizione la vecchia casa di uno zio professore morto tempo addietro.Entrato in questa vecchia casa contadina, l'ufficiale fra le carte del professore trovò un vecchio manoscritto "Le lèpreux de la citè d'Aoste" di un altro soldato,Xavier De Maistre, ufficiale dell'esercito sabaudo,che nel 1797 soggiornò in una torre che sorge nella parte meridionale delle antiche mura romane di Aosta. In questo diario De Maistre racconta la storia straordinaria e commovente di Pier Bernardo Guasco,ligure di Oneglia, ragazzo di 21 anni che malato di lebbra fu rinchiuso in quella torre dove visse tutta la vita.De Maistre ebbe modo di stringere una profonda amicizia con il lebbroso e di ammirare la dignità,il coraggio, la poesia che quell'uomo abbandonato da tutti a tutti invece prestava attenzione e se poteva aiuto.A questa storia fa da contraltare quella del professore nella cui casa Herling era ospite e che da altre carte e ricordi di paesani emerge.Il vecchio professore,sopravvissuto al terremoto di Messina dove erano morti moglie e figli, era emigrato a Torino e raggiunta l'età della pensione si era isolato in questa vecchia casa. Una disgraziata mattina del 1943 un gruppo di SS fece irruzione nel villaggio riunì sul sagrato della chiesa donne e bambini insieme al giovane prete che non era fuggito sulle montagne con gli uomini.I tedeschi dissero che se non si fosse fatto avanti un uomo avrebbero cominciato uccidendo il prete.Dopo qualche minuto un soldato giunse sul piazzale trascinando il vecchio professore che , vivendo isolato dal mondo,non si era accorto di nulla.
Il tenente scese dall'auto puntò la rivoltella alla testa del vecchio, ma il giovane prete disse ai nazisti:"Non c'entra, non è di qui!" Il professore alzò la testa disse a pappagallo senza neanche rendersi conto :"Non c'entro,non sono di qui!"
(...)Il resto si svolse in un baleno.Quando l'autocarro tedesco scomparve dietro la curva,sulla piazza resa accecante dal sole e dalle facciate di calce della chiesa e del municipio giaceva,in una pozza di sangue un immenso uccello nero,con le ali della sottana aperte in croce.
Il vecchio si coprì la faccia con le mani e si volse verso casa(...)
Il professore morì nella sua "torre" da solo,abbandonato da tutti.

di Luigi De Rosa
 
(Le foto presenti nel post sono tratte dal web)

P.S.
Ringrazio l'avv. Renato De Angelis, amico ed estimatore di Gustaw Herling, che mi ha permsso di leggere il testo in questa splendida copia numerata ormai rara a cura di Vanni Scheiwiller.
Inoltre voglio cogliere quest'occasione per segnalarvi il sito www.aifo.it e il numero verde 800550303 si tratta di un'associazione che dal 1961 aiuta i malati di lebbra.

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