13 mag 2011

Odio gli indifferenti di Antonio Gramsci

Odio gli indifferenti
di Antonio Gramsci
Chiarelettere pagine 108 € 7,00

"Odio gli indifferenti.Non possono esistere i solamente uomini,gli estranei alla città.Chi vive veramente non può non essere cittadino,e parteggiare.Indifferenza è abulimia, è parassitismo, è vigliaccheria,non è vita. Perciò odio gli indifferenti.Ciò che avviene ,non avviene tanto perchè alcuni vogliono che avvenga,quanto perchè la massa degli uomini abdica alla sua volontà,lascia fare,lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada che potrà tagliare,lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo l'ammutinamento potrà rovesciare.
Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e di ciò che non ha fatto.E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà.Sono partigiano, vivo,sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo.E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta la caso, ma è intelligente opera dei cittadini..Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra , in agguato, voglia usufruire del poco bene che l'attività di pochi procuri e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato perchè non è riuscito nel suo intento.Vivo , sono partigiano.Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
Con questo piccolo libretto, la cui prima edizione fu curata da Sergio Caprioglio per Giulio Einaudi, si ha l'opportunità, direi la fortuna, di leggere e confrontarsi, con le idee di uno dei più grandi pensatori e politici che questo paese abbia avuto, che siate partigiani di destra o di sinistra non leggete questo libretto frenati dai pregiudizi, Gramsci non lo merita,le analisi dei grandi filosofi vanno oltre gli scheramenti politici perchè sono mosse dal bene per tutti i cittadini,lo stesso Benito Mussolini (come attestato da Renzo De Felice in "Mussolini Fascista,1925-1929 Einaudi,1968 pag.88) di fronte alla dialettica di Antonio Gramsci nel memorabile discorso del 16 maggio 1925 che chiude questa raccolta, non riuscì a controbbattere le argomentazioni.
di Luigi De Rosa

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