28 nov 2014

Gaziel e la Costiera

A Napoli e dintorni

di Gaziel
Prefazione del professor Manuel Llanas
traduzione dal catalano di Velentina Ripa

(Libreria Dante & Descartes, pp.63 € 2,00)
isbn 9788861571082

(...) Qui, invece, il sole cade nel mare immenso e contemplare il tramonto - come abbiamo fatto oggi -, per esempio dalla strada panoramica che inizia subito dopo Sorrento, a metà montagna, a destra della città, con i raggi di luce dorata che attraversano lungamente il riposo azzurro del mare e battono in pieno, con un'ultima carezza rosa, su tutta la valle sorrentina - verde come un altro mare di vegetazione punteggiata anche di innumerevoli barche, che sono i casali dispersi - è uno di quei momenti - i soli, perchè di nient'altro si tratta - in cui si vive in questo mondo quella cosa assurda, perchè l'uomo la vorrebbe continua ed eterna, che chiamiamo felicità.
di Gaziel tratto da "A Napoli e dintorni" (Dante & Descartes)

Agustì Calvet è stato corrispondente di guerra, direttore de "La Vanguardia" prima che la Guerra Civile lo costringesse all'esilio in Francia, la sua opera caratterizzata soprattutto da libri di memorie e diari di viaggio in Portogallo, Spagna, Svizzera e Italia lo collaca fra le figure più rappresentative della Letteratura catalana. Questo piccolo libro nato grazie alla competenza e al gusto del professor Manuel Llanas, alla passione per i grandi autori di Raimondo di Maio e alla generosità della signora Lluisa Calvet è una raccolta di scritti inediti dedicati ad un viaggio in Italia che lo scrittore catalano realizzò nel giugno del 1956 che lo vide appassionato e attento turista a Capri, Sorrento, la Costiera amalfitana e il Museo Archeolgico di Napoli. Gaziel ha la capacità di descrivere il paesaggio che ha davanti con tale maestria che si ha l'impressione di toccarli gli agrumeti della costiera e di respirarne i profumi, con le sue parole dipinge paesaggi come Aureliano de Beruete e Dario de Regoyos. La Costa Brava e la Costiera sorrentino-amalfitana nei suoi scritti si specchiano ed è l'italiana a risultare la più bella del reame.
Gaziel è anche uomo di spirito, simpatico l'episodio dei turisti francesi alle prese con i simboli della fecondità che affrescano le pareti delle case di Ercolano così come non manca critiche sarcastiche a chi della sua terra ha fatto un caravanserraglio disgustoso per mandrie di turisti, ed eravamo negli anni Cinquanta, lontani dagli orrori che ha portato la globalizzazione.
di Luigi De Rosa

(il testo è disponibile in libreria) 




Agustì Calvet Pascual in arte Gaziel (1887-1964)

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