18 mar 2013

La montagne se désole

Pista nera
di Antonio Manzini
Sellerio pagine 275 € 13,00
isbn 9788838929090
Antonio Manzini

Presso la stazione sciistica di Champoluc,siamo in Valle d'Aosta, gli addetti alla manutenzione degli impianti sono alle prese con la pista da sistemare per le migliaia di turisti che giungeranno l'indomani,Amedeo Gunelli,giovane precario,sul suo cingolato sta sistemando la neve quando il suo datore di lavoro,Luigi Bionaz, gli comanda di dirigersi più a valle dove pietre e terreno hanno preso pericolosamente il posto della neve. Il ragazzo sceglie ,per dirigersi sul posto, la scorciatoia del Crest, ma mentre scende il cingolato sbanda, ha urtato qualcosa,saranno galline,viste le piume che invadono la pista? Amedeo , si disfa dell'inseparabile canna, e si avvicina a quello che sembra un animale morto al centro del tracciato , poi corre a bordo pista è vomita, quando capisce che le piume sono quelle di una giacca da neve che lui ha incidentalmente fatto a pezzi come il loro proprietario, passandoci sopra con i cingoli.
Il cadavere è quello di un siciliano, Leone Miccichè sposato con Luisa Pec una ragazza del posto con la quale aveva deciso di metter su un famiglia,ad investigare è chiamato il commissario,perdon, il vicequestore Rocco Schiavone, romano de Roma, che è stato trasferito, perdon, sbattuto sulle montagne, perchè la disciplina sta a lui, come l'abbacchio a colazione.
Oltretutto ,lui poliziotto di città con le Clarks incollate ai piedi, si ritrova in un paesino dove tutti sono parenti, i colleghi, fatta qualche debita eccezione, sembrano i cloni di "Agatino Catarella", e il giudice un rompicoglioni. Rocco Schiavone, molto a malincuore, decide di dedicarsi a questo caso che sembra diventare sempre più ingarbugliato man mano che sembra giungere a soluzione.
Il giallo scritto da Manzini ha ritmo, sebbene ricorra a clichè di scuola Camilleri, l'invenzione del poliziotto unpolitically correct e un'ottima trama con un finale per niente scontato lo rende una piacevolissima lettura.
di Luigi De Rosa


(...)La montagne se désole

Parce qu'elle n'entend plus

Le son des sonnailles(...)

da La montagne desolaye di Benin Venance Sarre 1901-1980,poeta valdostano.

Nessun commento: