23 apr 2011

E' percio' che mi accaloro coi politici nascosti...


Se io fossi San Gennaro live
di Federico Salvatore
Libro + DVD Euromedia € 14,90
Ne è passato di tempo dall'esordio al "Maurizio Costanzo Show"(era il 1994), quando Federico Salvatore muoveva i primi passi nel mondo dello spettacolo, riceveva applausi scroscianti e strappava risate irrefrenabili ad un pubblico esigente come quello dei Parioli,all'epoca gli album Azz e poi il Mago di Azz vendettero 500mila copie! Eppure Salvatore, come molti comici, aveva dentro l'anima una vena critica, c'era un Pasquino napoletano che aveva voglia di sferzare con parole dure come pietre quella che poi è stata definita : la casta, fatta di politici, notabili , manager, assessori,imprenditori, collaboratori, portaborse e soprattutto napoletani, ancora troppo pochi !,che non si indignavano e non si indignano!
Salvatore ha avuto il coraggio di lasciarsi alle spalle , come canta in "Homo Sapiens" le notti romane e le feste a Cortina, per dedicarsi alla denuncia sociale. "Se io fossi San Gennaro" è uno spettacolo che entusiasma e fa indignare, da vedere insieme agli amici, magari prima di andare a votare! "Il dramma dell'anagramma" che completa il lavoro di Federico Salvatore è un testo di 71 pagine colto ed interessante, l'artista gioca con le parole , compone, scompone,ricompone, unisce e divide, sembra uno schermidore sulla pedana all'ultimo assalto, finge di entrare da un lato, gioca di gambe, entra dall'altro con un flèche ti colpisce: ha vinto! Ma fa male a entrambi la stoccata perchè è al cuore della nostra napoletanità che credevano azzurro cielo e ci accorgiamo che è diventata marrone percolato, anche e soprattutto per colpa nostra.
di Luigi De Rosa

Se io fossi san Gennaro non sarei cosi' leggero
Con i miei napoletani io m'incazzerei davvero
Come l'oste fa i conti dopo tanto fallimento
Senza troppi complimenti sarei cinico e violento

Vorrei dire al costruttore del centro direzionale
Che ci puo' solo pisciare perche' ha fatto un orinale
Grattacieli di dolore un infarto nella storia
Forse e' solo un costruttore che ha perduto la memoria

Nei meandri dei quartieri di madonne e di sirene
Paraboliche ed antenne sono aghi nelle vene
E nei vicoli dei chiostri di pastori e vecchi santi
Le finestre anodizzate sono schiaffi ai monumenti

E' come sputare in faccia ai D'angio' agli Aragona
Cancellare via le tracce di una Napoli padrona
E' lo sforzo di cagare dell'ignobile pappone
Sulle perle date ai porci da Don Carlo di Borbone

E' percio' che mi accaloro coi politici nascosti
Perche' solamente loro sono i veri camorristi
A cui Napoli da sempre ha pagato la tangente
E qualcuno l'ha incassata con il sangue della gente

E per certi culi grossi il traguardo e' la poltrona
E per noi poveri fessi basta solo un Maradona
E il miracolo richiesto di quel sangue rosso chiaro
Lo sa solo Gesu' Cristo che quel sangue e' sangue amaro...

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