24 ago 2012

Che cos'è un uomo?




Un mondo a parte
di Gustaw Herling
Feltrinelli 286p. € 8,00



Leggendo Herling ti chiedi:"che cos'è un uomo?", ti viene da rispondere che è un essere pericoloso per sè e per gli altri, prendete un pazzo scatenato (pazzo?) come il serial killer norvegese Breivik, clonatelo centinaia di volte e poi i suoi cloni disponeteli in un gulag,con totale indifferenza alcuni li doterete della divisa di carceriere altri li metterete a spaccare pietre, vi sarete fatti un'idea ancora assai lontana di "Un mondo a parte".
Gustav Herling durante l'invasione sovietica fu catturato a Leopoli ed internato in un campo di lavoro nella regione di Arcangelo fino al 1942,liberato entrò nel Corpo Polacco e al fianco delle truppe alleate partecipò alla battaglia di Montecassino.
Non riuscì più a tornare nella sua amata Polonia finita in mani sovietiche, visse a Roma dove fondò la rivista Kultura, poi soggiornò a Londra nel 1951 dove pubblicò "A world apart" con prefazione di Bertrand Russel e nella city e solo nella city ebbe un successo straordinario perchè non ci fu ottuso ostracismo da parte della sinistra britannica, infine si stabilì a Napoli dove sposò Lidia Croce e nella città partenopea trascorse il resto della sua vita.Credo che se per ipotesi assurda avvicinassi un 'orecchio al famoso quadro di Edvard Munch potrei udire questo "grido" :"Signore,dammi la solitudine, perchè io odio tutti gli uomini",questo è quello che "grida" Herling dopo pochi mesi di "martirio"stalinista, questo è quello che grida ogni prigioniero che scopre che per sopravvivere all'infamia alla quale ti hanno condannato i tuoi simili devi rinunciare alla tua umanità.
Se non ci fossero stati "Un mondo a parte",Arcipelago gulag" e "I racconti della Kolyma" qualsiasi storia della Letteratura andrebbe scritta con la elle minuscola.

In alto a destra c'è una foto che ritrae Gustav Herling con un Gargoyles che osserva, come lo scrittore, il lento fluire della Senna, fu fatta a Parigi da un amico di Gustav, l'avvocato Renato De Angelis (nella foto in basso a destra), anche nella capitale francese Herling negli anni Cinquanta incontrò molte penne ostili, quelle legate ciecamente all'ideologia marxista filosovietica che impedirono la pubblicazione del suo capolavoro fino al 1985 (traduzione ed edizione Donoel) così come in Italia dove una vera diffusione ci fu solo nel 1993 per Feltrinelli( anche se da noi una fugace apparizione c'era stata nel 1958 per Laterza), e solo dopo lo scossone provocato da grande Solzenicyn.
L'immagine che colse Renato De Angelis in quella mattina parigina di tanti anni fa mentre attendevano di rientrare a Maisons-Laffitte, la redazione parigina di ‘Kultura,sintetizza la vita dello scrittore polacco più di chiunque altra: l'uomo ha al suo fianco il male ,presenza granitica,presenza eterna, presenza da non dimenticare, da non censurare perchè è riconoscendola che possiamo cominciare a prendere le distanze da essa, possiamo guardare oltre, come Herling nella foto, oltre il mondo a parte , quel mondo dove,come ci ricordano Andrè Malraux e Primo Levi, il tempo del disprezzo, il disprezzo per l'uomo è stato superato.
a cura di Luigi De Rosa

Memorie d'una casa di morti:

di Fedor Dostoevskij


« Questo è un mondo a parte, che non somiglia a nessun altro, con le sue leggi speciali, i suoi usi, i suoi costumi, le sue abitudini: una casa di morte vivente, una vita come non esiste in nessun altro luogo, e gente che non ha pari ».





Nessun commento: