1 mag 2011

La banda della spaccata? 150 anni fa la descriveva Francesco Mastriani

La spaccata? Descritta 150 anni fa in un romanzo.
Francesco Mastriani è un grande scrittore napoletano che ha torto è poco conosciuto, i suoi romanzi a metà Ottocento andavano a ruba, qualche tempo fa l'editore Rusconi ha ristampato "Il mio cadavere" considerato il primo giallo
della letteratura italiana che ha riscontrato un discreto successo di pubblico.
Il capolavoro di Mastriani, da molti critici è considerato "La cieca di Sorrento"
feuilleton scritto, ci piace ricordalo, durante un soggiorno a Piano di Sorrento
presso lo storico Gran Caffè Marianiello, ma in questa sede vogliamo fare nostra
l'interessante analisi che la giornalista Titti Beneduce avanza sul Corriere della Sera
edizione del 1 maggio 2011 su un altro capolavoro "I misteri di Napoli".
Perchè "I Misteri di Napoli"? E' straordinario come i fatti di cronaca nera di
questi giorni si intreccino con le fantasie letterarie di Mastriani che 150 anni fa descriveva
una banda di criminali napoletani che agiva allo stesso modo dei delinquenti contemporanei.Come nel libro i ladri vivono nella zona di piazza Cavour, lì si incontrano, da lì partono per le loro scorribande.Parte del romanzo è ambientato in vico Lepri a Pontenuovo e nelle strade tra Foria e l'Orto botanico, nella realtà i ladri abitano in vico Cappella a Pontenuovo, via De Gasperi e Foria.
Nella finzione si incontrano in una masseria a Poggioreale, nella realtà sotto la Porta di San Gennaro in un noto bar di corso Garibaldi, il barista è risultato loro complice, il ruolo di copertura delle donne è rimasto uguale a come viene descritto da Mastriani 150 anni fa( di diverso ci sono solo i telefonini!).Mutatis mutandis!

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