
Da ragazzo mi "arrampicavo" lungo via Mezzocannone, strada storica di Napoli,una lunga salita brulicante di studenti e librerie,che in cima ti regala sulla destra "Il Presepe "per antonomasia via San Gregorio Armeno e sulla sinistra i Chiostri di San Domenico Maggiore e mi piaceva , se gli orari dei corsi universitari me lo consentivano, sbirciare negli scaffali delle librerie a caccia di autori sconos
ciuti.A metà salita ricordo le vetrine della libreria Dante & Descartes dove qualche titolo interessante ,di quelli fuori dai circuiti commerciali,riuscivo sempre a trovare . Mi piaceva entrare e dare un'occhiata alla lavagnetta ,posta all'interno del locale, dove i proprietari consigliavano il titolo di un testo mai stupido.Oggi mi fa piacere segnalarvi due volumetti di un mostro sacro della letteratura partenopea,Erri De Luca, che per Dante & Descartes ha pubblicato "Tu non c'eri" e "Tentativi di scoraggiamento a darsi alla scrittura".
Sono libretti minuscoli, si leggono in pochi minuti ma le idee e la poesia che sono in queste poche righe vi rimane dentro per molto tempo, come se vi
fermaste al Gambrinus a bere un caffè e il sapore della bevanda regina di Napoli vi rimanesse in bocca per tutta la giornata a darvi continuo piacere. Il primo è un incontro scontro fra un padre assente e un figlio deluso, il secondo è un tentativo di De Luca di stroncare le nostre velleità letterarie, credo abbia ragione:in Italia meglio uno scrittore in meno ed un lettore in più.Di seguito due brevi brani tratti dai libri:
"A dieci anni, per Natale,ho regalato a mamma una cornice.Dentro, nel vuoto ci ho scritto: papà.Si è commossa ha chiesto se volessi che ci mettessi una tua foto. Ho risposto:No mamma, lui è una cornice vuota.Ci ha messo una foto di montagna".
da Tu non c'eri.
Chi scrive ha davanti a sè la modica vastita, su righe o quadretti o tastiera, di un vuoto.
Non lo deve riempire, lo deve abitare.
Da Tentativi di scoraggiamento
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