
"Quando sono entrato all'università, agli inizi degli anni Cinquanta,
gli studenti erano 226.000, e non sivenga a dire che era un'università
classista: non era certo per i figli dei braccianti, ma potevano accedervi
anche figli di famiglie modeste. Nel 2007 erano un milione e ottocentomila.
A un aumento quantitativo di queste dimensioni non è corrisposto
un aumento adeguato in infrastrutture, docenza, investimenti per la ricerca.

Fine della storia.Uno Stato che non decide di finanziare adeguatamente
ricerca ed educazione è destinato non solo a perdere cervelli, che sarebbe
il meno, ma a tenersi cervelli bacati in casa. di Umberto Eco da Alfabeta2 n°3 Ottobre 2010
Nessun commento:
Posta un commento