27 ott 2010

L'uomo civile ha imparato ad apprezzare la diversità tra uguali


74 nani russi
di Lorenzo Beccati

Internòs edizioni pag.171 € 16,00

Lorenzo Beccati ha legato il suo nome a trasmissioni "cult"
della televisione italiana come "Drive in", "Odiens" per citarne qualcuna o a pesonaggi come il Gabibbo, ma come molti autori brillanti nell'arte comica conserva un talento altrettanto valido nella narrazione drammatica. "74 nani russi" è un testo toccante che pone il lettore di fronte a considerazioni profonde sulla "diversità" vissuta dai "normali" come occasione di scherno.
Siamo nella Russia settecentesca dello zar Pietro il Grande , che di grande
oltre alla famosa statura, come si evincerà da questa narrazione aveva ben poco,
il despota di tutte le russie si annoia a morte, il suo giullare, il nano Jakim, non riesce
a divertirlo ma a corte giunge la perfida sorella, la zarina Natal'ja,
che suggerisce al fratello un magnifico scherzo: organizzeranno un matrimonio
fra nani, a Jakim imporranno come sposa quell'altro scherzo di natura la nana Onke,incaricheranno il principe Romodanovskij di catturare con le buone o con le cattive quanti più che serviranno da contorno alla festa.
Intanto la zarina per completare la burla acquista posate, tavoli e sedie giganti,raduna i camerieri e gli orchestrali più alti del regno perchè possano ridere dell'imbarazzante e grottesca situazione nella quale verranno a trovarsi i nani. La festa si farà, ma a divertirsi alla fine saranno altri.

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