24 mag 2010

Nel mare ci sono i coccodrilli che hanno paura degli uomini


Nel mare ci sono i coccodrilli
di Fabio Geda
Dalai pagine 156 € 16,00
Genere Romanzo

Può un ragazzino di nove anni (forse) al quale i Talebani hanno ucciso il padre e perseguitato madre e fratelli, scappare dall’Afghanistan, attraversare l’Iran,scalare le montagne turche, attraversare il mare greco e giungere sano e salvo in Italia? La risposta a questa domanda è Enaiatollah Akabari,queste parole non significano sì in afgano, sono il nome e cognome di un’emozione, sono il nome e cognome di un dolore, sono il nome e cognome di una speranza e di un cammino durato quattro anni, sono il nome e cognome del bambino che ce l’ha fatta.

Enaiat vive a Nava, un piccolo villaggio afgano, è di etnia hazara che per i Talebani sono come i paria per gli Indiani, il padre camionista muore in un incidente e i Talebani pretendono il risarcimento per la mancata consegna della merce dalla moglie e dai figli pena la morte. La povera donna pur di salvare i figli abbandona il piccolo Enaiat in un Samavat (una specie di albergo per viandanti) nella città pakistana di Quetta.
Da qui comincia un’ avventura che lo porterà ad attraversare l’Iran , a scalare una montagna turca, dove fra la neve molti moriranno per raggiungere Istanbul, poi ad attraversare il mare (fortunatamente privo di coccodrilli) prima per Atene e poi per Venezia.Questo viaggio del piccolo Enaiat è proprio come quello di Ulisse pieno di mostri con e senza divisa che mangiano carne umana della quale non sono mai sazi, vivono in un paesi chiamati nazioni , usano parole come DIRITTO di cui ignorano il significato, pregano un Dio che non ascoltano ne servono un altro il Dio Denaro che adorano.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ancora questa mattna mi comportavo,nel mio piccolo,come un coccodrillo.Ho letto,ho capito,spero di aver imparato,sopratutto a essere un uomo e non un animale che odia i suoi simili.