29 ott 2012

Piano di Sorrento 2500 a.C.

Dall'immagine alla storia
Tomba risalente alla Civiltà del Gaudo
Museo Gerges Vallet - Piano di Sorrento
Studi per ricordare Stefania Adamo Muscettola
 a cura di Carlo Gasparri,Giovanna Greco
e Raffaella Pierobon Benoit

Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento di Discipline Storiche "E.Lepore".
Centro Interdipartimentale di Studi per la Magna Grecia
Naus Editoria € 80,00

Nel testo contributo del professor Stefano De Caro

Italia pre romana

"Un tipo di reperti di impasto dalla necropoli eneolitica
di Piano di Sorrento (NA)"

Nel 1987 in località Trinità, frazione di Piano di Sorrento, furono scoperte alcune tombe, cinque in tutto, risalenti ad una delle facies culturali eneolitiche più note, la Civiltà del Gaudo, chiamata così per i primi ritrovamenti avvenuti in località Gaudo presso Paestum nel 1943.
Il sepolcreto di Trinità è straordinario perchè presenta un ricco e articolato corredo costituito da : olle,coppette d'impasto,brocche e quei misteriosi contenitori che furono soprannominati dagli esperti, "saliere", ancora vennero ritrovate  punte di freccia e pugnali litici.
Accanto ai numerosi studi scientifici segnaliamo questo nuovo contributo dell'ex sovrintendente regionale Stefano De Caro che fa parte del testo "Dall'immagine alla storia" dove studiosi come Fulvia Lo Schiavo,Luca Cerchai,Eduardo Federico,Mario Torelli,Paul Zanker,Marisa tortorelli Ghidini,Luigi Cicala e Giovanna Greco offrono nuovi contributi ed analisi all'archologia dell'Italia pre romana, della Grecia e della Magna Grecia.


Stefano De Caro
Stefano De Caro note biografiche fonte Il Giornale dell'Arte di Federico Castelli Gattinara.
Nato nel 1950 a Boscoreale, vicino a Pompei (Na), Stefano De Caro si laurea in Archeologia a Napoli con una tesi sulle necropoli greco-romane della città. Nel 1976 è ispettore per il Ministero, lavora per varie soprintendenze archeologiche con attività di scavo in siti sannitici del Molise, a Pompei e a Nola. Dal 1977 al 1984 dirige l’Ufficio scavi di Pompei, nei sei anni successivi è delegato al restauro postsismico di Campania e Basilicata, dal 1991 è per 12 anni soprintendente per i beni archeologici di Napoli e Caserta. In questo ruolo ridà impulso al Museo Archeologico Nazionale di Napoli aprendo nuove sale e riallestendo intere sezioni e promuove campagne di studio e di scavo e la nascita di nuovi musei a Baia, Piano di Sorrento, Santa Maria Capua Vetere, Lacco Ameno, Nola e Teano. Dal 2001 diventa prima soprintendente regionale poi, dopo la riforma del 2004, direttore regionale della Campania, infine, chiamato da Rutelli nel 2007, direttore generale per i beni archeologici del Ministero. Dagli anni Novanta fino al 2002 tiene corsi universitari a Napoli; è membro di accademie e istituti, partecipa a delegazioni e comitati internazionali e collabora con riviste scientifiche.


a cura di Luigi De Rosa
(le immagini sono tratte dal web)


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