29 ago 2011

Scola vecchia,fraveche vecchie,riggiole vecchie...


Dall'inferno al manicomio
Odissea tragicomica di una promozione
di Franco Mastellone
Lampi di stampa pagine 213 € 14,60

Da qualche anno grazie ad una graffiante professoressa di Lettere ,la torinese Paola Mastrocola,tra "galline volanti e barche nel bosco" abbiamo cominciato a penetrare nel mondo, come direbbe Mercello D'Orta "sgarrupato" della Scuola italiana.Se con la Mastrocola leggiamo le vicissitudini del corpo docente,sappiamo della frustrazione e delle umiliazioni di professori ed alunni di fronte ad un'istituzione sempre più lontana da tutti e da tutto, con questo testo di Franco Mastellone completiamo il quadro,ahimè disperato dell'istruzione pubblica, entrando nelle segreterie, imparando a conoscere quelle figure professionali che da bambini chiamavamo,bidelli,segretari,direttori e che oggi si chiamano collaboratori scolastici, collaboratori amministrativi,direttori amministrativi,in sintesi con linguaggio burocratico:personale ATA.
Eros Strandi il protagonista di questo romanzo racconta tutta la sua carriera da applicato di segreteria fino alla carica di direttore amministrativo,vent'anni di scuola italiana vissuta dietro una scrivania(se ti andava bene!),un tavolino, una sedia ed un registro il quadro che ne viene fuori è naturalmente a tinte fosche,non so se il Signor Strandi è stato particolarmente sfortunato, ma di colleghi e dirigenti scolastici decenti ne ha incontrati ben pochi, su tutti emergono i vari Merdolino,Garlano,Delcani,Barbagianni etc etc esempi eclatanti di tanti dirigenti scolastici che spadroneggiavano su sottoposti e professori,che spesso e volentieri non rispettavano le graduatorie offrendo il posto di lavoro "pubblico" al parente o all'amico, bidelli che quando non stavano a prendere il sole in cortile facevano da autista personale al capo(ci mancava solo l'auto blu!),segretarie che facevano la spesa per il capo,regali e regalie, insomma la scuola pubblica diretta come un'azienda di famiglia con vassalli,valvassori e servi della gleba pronti a chinare il capo di fronte alle angherie.
di Luigi De Rosa
Come dicono alla Fondazione Don Lorenzo Milani :"Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande "I CARE". È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: "me ne importa, mi sta a cuore". È il contrario esatto del motto fascista "me ne frego",il mio personale augurio per il nuovo anno scolastico che ci siano tanti "a fregarsene della scuola italiana".



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