24 ott 2010

Undicesimo comandamento : Non sprecare.


Lezioni di ecostile

di Andrea Segrè

Bruno Mondadori pagine 150 € 15,00

Genere Saggio



Ancora una volta in Campania assistiamo ad un autunno caldo, ma non c’entra niente il Sole, il caldo viene da Terzigno, dalla spazzatura bruciata, dalla gente mortificata, dalle forze dell’ordine che picchiano e sono picchiate, dalle “eco balle” che raccontano i politici.

Il Signor “Ghe pensi mì” si è di nuovo proposto come salvatore della patria, in realtà è solo l’interprete ideale di questo vecchio film che è la politica italiana che potremmo intitolare : il Gattopardo.

In realtà per cambiare realmente la situazione dovremmo affrontare una rivoluzione copernicana riguardo al nostro modo di “consumare”.

Ci hanno insegnato a consumare fin da piccoli, come ci dice Andrea Segrè in questo splendido saggio, ci hanno insegnato a comprare, in fretta: siamo la hurried culture come dice Stephen Bertman, ci hanno insegnato a gettare con la stessa fretta, per ricomprare e ributtare tutto di nuovo.

Ma il cappotto comprato lo scorso anno non possiamo riutilizzarlo e così le scarpe, le pantofole, la sedia,la radio,la penna etc etc?

Lo yogurt che è scaduto da un giorno, non può essere mangiato lo stesso?

Se aprissimo i sacchetti d’immondizia ci accorgeremmo di quanta idiozia c’è nel nostro modo di vivere . Nel tempio di Apollo a Delfi accanto alla scritta gnòthi sautòn (conosci te stesso) c’è la frase medèn àgan (nulla di troppo) dunque già millenni fa i saggi invitavano a non sprecare,non prendere mai più del necessario!

La vera strada da percorrere non è quella verso l’ennesima discarica, perché come dice Paul Connett: “il vero problema non è come eliminare i rifiuti, ma come evitare di produrli.”

"Zero Waste Strategy" Non è una formula magica, ma una delle strade da percorrere per un mondo migliore, si comincia con la raccolta porta a porta che è solo il primo fondamentale passo, poi bisognerebbe realizzare Centri comunali per la riparazione, riuso, decostruzione, ancora, supportare azioni di educazione e di marketing sul riuso e compostaggio, formare manager e coinvolgere le grandi aziende a 360° : riciclare! Questa è la parola d'ordine. Supportare la ricerca tecnica e logistica, creare conoscenza attraverso corsi universitari, diffondere un clima creativo e una cultura ecologica tra i cittadini. Gli esempi che sono menzionati da Segrè nel suo saggio sono migliaia cito fra tutti il problema degli imballaggi responsabili del 40% del peso dei rifiuti solidi urbani e del 55% del loro volume. Sono cinque le strategie per eliminarli: utilizzare l’acqua del rubinetto, vendere direttamente i prodotti alla spina, non usare le borse di plastica per la spesa (la Cina lo fa già) rendere obbligatorio il vuoto a rendere, usare imballaggi biodegradabili. Dunque lo scarto deve poter essere riutilizzato.

Questo libro lasciatemelo dire è uno dei più intelligenti e colti che abbia avuto la fortuna di leggere in questi ultimi anni,non a caso Segrè è il presidente del Last Minute Market quell’organizzazione che ha “insegnato” a recuperare “gli scarti” della grande distribuzione a favore dei poveri in questo modo ha fatto risparmiare anche soldi agli imprenditori in termini di trasporto in discarica dei loro rifiuti, perché cambiare si può, non è un’utopia e ci possiamo "guadagnare" tutti da questa rivoluzione.

di Luigi De Rosa

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